E il teatro sardo riduce il debito

Debutta con qualche ansia e il fantasma di scioperi (ma non per oggi) la Leggenda della città invisibile di Kitez. Si ripropone infatti lo stesso casus belli che rischiò di far saltare la prima della Scala. Anche al teatro di Cagliari, si reclama l’anticipo salariale sul rinnovo del contratto integrativo aziendale, ancora aperte le trattative. Le richieste, di 2 milioni 300mila euro, fanno leva sulla consapevolezza delle maestranze che quello di Cagliari rientra nella rosa dei teatri virtuosi. Dal 2004 ad oggi, con la sovrintendenza di Maurizio Pietrantonio, Cagliari ha chiuso i bilanci in pareggio e ha liquidato un terzo del debito ereditato, il buco di 25 milioni e mezzo di euro è stato ridotto a 16 milioni. La gestione oculata consente al teatro di Cagliari di attingere al fondo extra Fus grazie al quale entro il 2010 si risanerà definitivamente il debito.

Così come è stato dato il via libera all’assunzione a tempo indeterminato di quattordici artisti. Soddisfatto il botteghino, grazie ai 2.800 abbonamenti per la stagione concertistica e ai 12mila per quella di lirica e balletto.

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