RomaLOlimpico sembra quello della finale di Champions League di dieci mesi fa per entusiasmo e numero di presenze, la tribuna vip ospita una fetta di Parlamento e non solo. Con il tifo soprattutto di fede romanista - che unisce politici di destra e sinistra (vedi DAlema e Gasparri). E cè chi come Ignazio La Russa, fan interista, preferisce defilarsi dal gruppo istituzionale e seguire il match nella zona destinata ai familiari dei giocatori. Andrà via poco prima della fine, deluso, perdendosi forse il palo di Milito. Tutto mentre il compagno di partito, il sindaco di Roma Alemanno, invia le congratulazioni alla squadra di Ranieri, parlando di «team eroico». Roma-Inter è anche un affare politico e per una sera a festeggiare sono i tifosi giallorossi.
Sul campo arrivano le firme di due campioni del mondo a regalare un successo che alla Roma mancava da sei anni. Daniele De Rossi, in passato sempre polemico su presunti aiuti allInter, timbra il quarto gol ai nerazzurri in carriera e ammette «ero scettico ma adesso devo credere allo scudetto..». Capitan Futuro è quasi un protagonista annunciato e dopo il gol sfoga la gioia con una corsa impazzita, un bacio allo stemma romanista sulla maglia e sul parastinco dove cè il ritratto della figlia Gaia. Ma è curioso che a segnare il gol-vittoria sia Luca Toni. La storia racconta che doveva vestire la maglia nerazzurra. Ci andò vicino dopo la strepitosa stagione di Firenze (31 gol segnati in 38 partite, che gli valsero la Scarpa dOro). Il ds viola Corvino confessò a distanza di tempo: «Per 25 milioni stavo per cederlo allInter». E mentre la parentesi al Bayern Monaco si stava esaurendo, il nome dellattaccante emiliano era stato di nuovo accostato al club di Moratti. Finché non è arrivata la Roma, la telefonata dellamico Totti e quella decisiva di Rosella Sensi. Dal 6 gennaio a oggi 5 gol e quello pesante di ieri sera allInter. La rete che vale il -1 dai nerazzurri e accresce il sogno scudetto della capitale sponda romanista. «Siamo lì vicino dopo un lungo inseguimento, ora cercheremo di fare il possibile e vedremo come andrà a finire - così il centravanti di Pavullo, al quinto centro stagionale -. Il palo di Milito un segno del destino? Se faceva gol era una mazzata, sì forse è il destino, comunque cè girata bene». Totti, riapparso in campo dopo 42 giorni, confessa passando velocemente tra taccuini e telecamere: «Sul palo ho perso 10 chili
».
Rosella Sensi è la più commossa e parla di «partita perfetta, meritiamo di essere lì». Claudio Ranieri, che ha battuto per la prima volta Mourinho al quarto tentativo, abbraccia tutti in panchina. «Il curvone è finito, adesso siamo sul rettilineo, a un metro dallInter che resta favorita sottolinea -. Abbiamo riaperto il campionato, ora sarà una gara di nervi e dentro ci sarà anche il Milan. Poi potremo perdere altro terreno, potremo andare davanti allInter, i conti li faremo alla fine.
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