ParigiDa oltre quarantanni la lettera «z» contraddistingue le sportcar di Nissan, costruite in quasi 1,7 milioni di pezzi delle cinque generazioni nel corso delle quali il modello top del costruttore giapponese (la supercar Gt-R si muove in un mondo a parte, al confine fra la pista e la strada) è andato via via evolvendosi, tecnicamente e stilisticamente.
Va in pensione la 350Z lanciata nel 2002 (223mila le unità vendute) e il suo posto viene preso dalla 370, versione profondamente modificata rispetto alla precedente. A cominciare dalle forme che vestono un corpo vettura che misura 4,25 m di lunghezza, 6,5 cm in meno della 350, rispetto alla quale la 370 è però più larga di 3 cm (1,84 m); diminuisce di 10 cm il passo, con le ruote che si avvicinano ai sedili, una soluzione che esalta il senso di controllo del guidatore. Esuberante di temperamento, la 370Z, motore anteriore e ruote motrici posteriori, non nasconde questa sua dote sfoggiando una linea muscolosa, inconfondibile grazie alla cura di particolari come le luci anteriori e posteriori che riprendono, specularmene, la forma a boomerang. Modificato per oltre un terzo dei suoi componenti, il propulsore 3.7, V6 si presenta con una potenza massima portata a 331 cv (366 Nm la coppia massima) e può essere abbinato a un cambio manuale a sei marce o ad una trasmissione automatica a sette rapporti con levette al volante. Con il manuale fa il suo debutto linedita tecnologia Synchro Rev Control che regola automaticamente i giri del motore per garantire in ogni momento il regime di rotazione ottimale, prevedendo, attraverso una rete di sensori, se si sta per salire o per scalare tra le marce.
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