Ecco la 407 coupé tutta da ammirare

Massimo Comaschi

da Granada

Per la 407 coupé è arrivato il momento di fare sul serio. Ovvero di colmare nel modo migliore il vuoto creato dal pensionamento della 406 coupé, firmata e prodotta da Pininfarina.
Definita, sviluppata e costruita direttamente da Peugeot, la nuova coupé prende ispirazione dalle altre componenti della famiglia 407 ma, nonostante le evidenti somiglianze, non condivide alcun elemento della carrozzeria né con la berlina né, tanto meno, con la familiare. In questo modo la corporatura si fa più importante rispetto a quella delle altre 407 e la linea assume un piglio da Gt. Lo determinano non solo il frontale slanciato, il parabrezza molto inclinato e il padiglione ribassato, ma anche le feritoie «a squalo» ai lati dell’ampia mascherina anteriore, il garbato spoiler all’estremità della coda e i fianchi larghi. Ne deriva una coupé atletica che, tuttavia, non trascende dall’eleganza delle altre versioni della gamma. Da queste, la 407 eredita sia la meccanica sia l’arredamento dell’abitacolo, seppure con ovvi adeguamenti. Nella prima figurano elementi ben collaudati - come i cambi e i motori a benzina a 4 cilindri 2.2 (160 cv) e V6 3.0 (211 cv) - ma anche delle novità. Si tratta del V6 2.7 bi-turbodiesel con filtro antiparticolato (205 cv) abbinato solo al cambio automatico-sequenziale TipTronic, all’esordio nella gamma 407, e l’autotelaio sintonizzato con l’indole sportiva della vettura attraverso specifiche tarature delle sospensioni, di serie integrate dal controllo continuo elettronico che prevede anche la logica Sport, e l’allargamento delle carreggiate.
Il secondo, invece, propone una configurazione a 4 posti, una posizione di guida sportiva, oltre che specifici allestimenti. Tra questi il più innovativo è denominato Féline: prevede anche il rivestimento integrale dell’abitacolo in cuoio e un equipaggiamento più completo rispetto al Tecno che, tuttavia, già di base offre tutti i sistemi rivolti alla sicurezza e al comfort. In Italia, la 407 è già sul mercato in una gamma formata dalle 2.2 Tecno e Féline, proposte a 29.800 e 34.540 euro, dalle analoghe 2.7 V6 HDi da 37.300 e 42.040 euro e dalla 3.0 V6 disponibile solo nell’allestimento Féline che, però, a seconda che monti il cambio meccanico a 6 marce piuttosto che il TipTronic costa 40.540 o 42.040 euro. La 2.7 V6 HDi, versione che desta maggiore curiosità, alla prova dei fatti rivela di avere ben pochi complessi d’inferiorità nei confronti della V6 a benzina TipTronic.
Infatti, a fronte di una velocità massima di «soli» 230 orari anziché di 235, di un tempo sulla base 0-100 di 8,5 secondi (di un solo decimo più alto rispetto a quello della versione a benzina) la turbodiesel percorre 11,7 chilometri con un litro, ovvero quasi 2mila metri in più della 3 litri.

Quest’ultima, tuttavia, pur risultando più propensa ad assecondare la fluidità di marcia mette in gioco un’agilità superiore sui percorsi stretti.

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