Roma

Ecco Antonacci l’ultimo eroe del pop nostrano

Questa sera al Palalottomatica l’atteso concerto del cantautore milanese che ha dominato le classifiche con il primo «cd a puntate»

Simone Mercurio

Dopo aver toccato nell’ultimo tour 40 palasport italiani per un totale di oltre 300mila spettatori, Biagio Antonacci è tornato dallo scorso 23 settembre a esibirsi dal vivo con le tappe di un nuovo tour, che lo sta portando nelle maggiori città italiane. Questa sera il Biagio nazionale sarà al Palalottomatica (ore 21). E in questa nuova tournée, Antonacci proporrà i brani dell’ultimo album «Convivendo parte 2» che, uscito lo scorso 11 febbraio, permane ancora oggi nei primissimi posti della classifica dei dischi più venduti in Italia. Un grande consenso di pubblico, che ha fatto risalire nella classifica delle vendite anche «Convivendo parte 1» (uscito l’anno scorso), con cui Antonacci aveva iniziato il suo progetto «Convivendo», il primo «album a puntate» della discografia italiana, che ha venduto oltre 850mila copie.
Per queste nuove date Antonacci ha preparato uno show dai grandi numeri, da lui stesso ideato. Una grande pedana trasparente che rappresenta, in modo stilizzato, una figura umana, un profilo che richiama un logo che è ormai usato da Biagio come «marchio» identificativo. Un lavoro, questo «Convivendo parte 2», dove Antonacci firma come autore delle canzoni, come produttore artistico assieme a Steve De Maio e come arrangiatore in collaborazione sempre con De Maio e con Saverio Lanza. Anche la parte seconda, così come la prima, è stata registrata a casa di Biagio a Bologna: «Avevo bisogno di calore e rumore, non volevo orari e vincoli - ha detto -. Abbiamo, io e Stefano, cercato di modellare una cornice sottile intorno alle canzoni, mai invadente e mai frettolosa. Saverio ha suonato la maggior parte degli strumenti con la forma istintiva di sempre. Io sono tornato alla batteria e alla relativa programmazione».
Nessuna novità per il resto, nessun guizzo artistico, nella struttura musicale del tour, così come, d’altronde, nella stessa musica di Biagio Antonacci che da qualche anno è, come dire, ben salda. E il suo pubblico non sembra richiedere forti novità in tal senso.
Nato nel 1963 a Rozzano nella periferia di Milano, il cantante si definisce un «ruspante» fiero della sua adolescenza vissuta in strada. Ha sempre fatto musica Antonacci, ma fino a 29 anni ha fatto pure il geometra. Poi è arrivato il successo di «Liberatemi», il suo terzo album uscito nel 1992. Il lavoro vende 150mila copie e contiene ottimi brani come «Come siamo tanti al mondo» e «Alessandra» e la stessa «Liberatemi». L’anno successivo partecipa a Sanremo con un’altra bella canzone «Non so più a chi credere», brano che preannuncia l’uscita dell’album del ’94 «Biagio Antonacci» . Nel ’96 esce «Il mucchio», album d’ispirazione rock che vede alla batteria Mel Gaynor dei Simple Minds. La virata melodica dell’artista arriva nel ’98 con «Mi fai stare bene» e si evidenzia con il brano «Iris» che riscuote comunque un grandissimo successo di pubblico. Dopo oltre due anni di tour, nel giorno del suo compleanno, il 9 novembre 2001 esce il disco «9/Nov/2001», anticipato dal singolo «Ritorno ad amare». Nel marzo 2004 esce quindi il già citato «Convivendo parte 1», preceduto dal singolo «Non ci facciamo compagnia». Il resto è storia recente.

Sul palco, questa sera, insieme a Biagio Antonacci suoneranno Saverio Lanza (chitarra e pianoforte), Eugenio Mori (batteria), Alex Class (basso e contrabbasso), Silvia Baraldi (percussioni e tastiere) e un quartetto d’archi.

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