Ecco il bio-robot antiterrorismo I ghisa lo vogliono come collega

L’«automa» è in dotazione ai pompieri giapponesi: in Afghanistan viene usato per disinnescare mine

Claudio De Carli

Il dottor Emiliano Bezzon, vicecomandante del corpo dei vigili urbani, spiega che se ne stava tranquillo quando nel suo tinello è trillato il telefono: «Se il periodo è gravido di incertezze - gli spiegava l’interlocutore -, basta chiedere soccorso all’amico biorobots che s’infila dappertutto, sguazza nel pericolo come una tinca in amore e ha un cervello che metterebbe in un angolo il campione del mondo di sudoku diabolicissimo».
Il comandante Bezzon, più curioso che interessato, ha subito accettato un incontro: «Non so che uso ne potranno fare i ghisa - ha pensato -, ma questo genio lo voglio conoscere». E così ieri mattina ha incontrato Michele Guarneri, uno dei nostri cervelli in fuga, ingegnere mantovano ma ricercatore presso l’Institute of technology della capitale nipponica: «E dopo pochi istanti ero convinto di essere dentro un film».
L’ingegnere aveva con sè alcuni demo per mostrare al comandante e a un rappresentante del corpo dei Vigili del Fuoco, quanto fosse trasformista la sua creatura, capace di diventare un robots dinosauro, carrarmato, ragno o serpente, pronto a schiacciarsi, contorcersi, camminare su cingoli o ruote in diagonale o su pendenze disumane per afferrare qualunque oggetto con le sue numerose dita prensili. Un biorobots nato dallo studio dei movimenti degli animali e in grado di ripetere meccanicamente e intelligentemente i loro movimenti a completo servizio dell’uomo quando il gioco si fa duro: emergenze, incendi, potenziali pacchi bomba, dispersi, terroristi, catastrofi. Una macchina sofisticatissima già in dotazione ai pompieri giapponesi, di facile manualità e dalle micro dimensioni: non più di 15 centimetri. «È in grado di muoversi nell’acqua e sotto la pioggia, è resistente al calore - spiega il dottor Bezzon -. Un apparato zoomorfo a suo agio su terreni aridi o in ambienti marini per effettuare operazioni di ricerca in condizioni ostili, entra in spazi ristretti, monta sulle scale: precisare che viene già utilizzato per disinnescare le mine antiuomo in Afghanistan sembra quasi riduttivo».


Shigeo Hirose, la megamente della HiBot Corporation che ha progettato il biorobot, ha spedito l’ingegnere Guarneri a Milano per piazzare la sua idea meravigliosa e presto la proporrà anche all’Istituto nazionale sulle Ricerche, Protezione e Difesa civile. «Non so se presto ne avremo in dotazione uno, ma la robotica è affascinante - ha commentato Bezzon -, e il suo utilizzo di sostituzione all’uomo in situazioni pericolose non ha prezzo».

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