Dieci deputati e cinque senatori allUnione, sette deputati e tre senatori alla Casa delle libertà: è questo il verdetto uscito dalle urne in Liguria che ridimensiona clamorosamente le ambizioni espresse alla vigilia dalla coalizione prodiana.
Riassumendo: al termine - provvisorio... - dei conteggi, il partito della Quercia colloca a Palazzo Montecitorio, sede della Camera dei deputati, cinque rappresentanti: Fabio Mussi (di Piombino, professione dichiarata giornalista, deputato uscente), Roberta Pinotti (genovese, insegnante, deputato uscente), Andrea Orlando (spezzino, responsabile nazionale enti locali dei Ds), Massimo Zunino (savonese, anchegli deputato uscente) e Aleandro Longhi (genovese di Sestri, senatore nella scorsa legislatura). Due deputati vanno alla Margherita: Romolo Benvenuto (genovese, esordiente, ex consigliere regionale dei Verdi) e Italo Tanoni (di Recanati, deputato uscente). Altri due onorevoli sono stati conquistati da Rifondazione comunista: Ramon Mantovani (spagnolo di nascita, parlamentare uscente) e Sergio Olivieri (spezzino, assessore comunale). Prevista e confermata anche lelezione di Katia Bellillo (di Perugia, uscente), per i Comunisti italiani. Ma devessere riconoscente al capolista Oliviero Diliberto che rinuncerà al seggio in Liguria lasciando il posto alla signora esperta di arti marziali, come ha confermato da Bruno Vespa a «Porta a porta».
A Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica, lesercito prodiano riesce a malapena a spedire cinque rappresentanti. Capofila sono i diessini Graziano Mazzarello (genovese, uscente, già vicepresidente della Regione con Giancarlo Mori), Andrea Ranieri (un passato da sindacalista, poi responsabile Scuola e Formazione della Quercia) e Sabina Rossa (genovese, figlia di Guido Rossa, ucciso dalle Brigate rosse nel 1979). La Margherita si farà rappresentare da Egidio Banti (spezzino, insegnante e giornalista, deputato uscente). Rifondazione comunista manda, ma solo provvisoriamente, Luigi Malabarba detto Gigi che ha già promesso di lasciare il 20 luglio la poltrona - da complessivi 15mila euro mensili netti, oltre assegno vitalizio e di fine mandato - a Haidi Giuliani, mamma di Carlo morto nei disordini del G8 di Genova proprio il 20 luglio 2001. A proposito: la neosenatrice farà coppia-no global, nelle austere aule del parlamento così come in passato sulle piazze, con la new entry Francesco Caruso, eletto come previsto in Calabria. Nel frattempo, Haidi si dà già da fare: ieri sera c'era anche lei a festeggiare, in Piazza Matteotti, con il popolo dell'Unione e ha preso la parola innalzando un cartello con la scritta «1945-2006: il Cln ha vinto ancora». Poi ha dichiarato: «Vediamo di liberare questo Paese da chi ruba, da chi sfrutta, da chi imbroglia, da chi racconta bugie, da chi è violento. Vediamo di farlo tutti insieme».
Per il centrodestra, invece, risultano eletti alla Camera quattro parlamentari di Forza Italia: oltre ai confermati Claudio Scajola (imperiese, ministro in carica per le Attività produttive), Enrico Nan (di Pietra Ligure, avvocato, coordinatore regionale azzurro), e Gabriella Mondello (di Bedonia, Parma, ma chiavarese delezione, a lungo sindaco di Lavagna), entra anche Gabriele Boscetto (nato a Como, ma imperiese dorigine, senatore uscente). Se poi Scajola, eletto anche in Puglia, optasse per la rinuncia in Liguria, si aprirebbero le porte di Montecitorio anche a Roberto Cassinelli, avvocato, attuale commissario metropolitano di Forza Italia a Genova. Buon successo di Alleanza nazionale che conquista due deputati: Ignazio La Russa (siciliano, capogruppo di An) e Eugenio Minasso, attuale consigliere regionale (lascerà il posto nella Sala verde, che nel frattempo diventerà color tabacco, ad Alessio Saso). Conquista un seggio anche lUdc con lex assessore regionale Vittorio Adolfo, imperiese, segretario ligure del partito di Casini. Al Senato, nei seggi riservati al gruppo azzurro, siederanno Alfredo Biondi, vicepresidente della Camera uscente, e Ferruccio Saro, questultimo «importato» dal Nord Est in rappresentanza del Movimento per lautonomia. Per Alleanza nazionale, ci sarà il ritorno a Palazzo Madama di Giorgio Bornacin, che nella scorsa legislatura era deputato, ma nel 1996 era stato eletto per la prima volta senatore.
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