Ecco chi è riuscito ad andare «contro-corrente» Ubi è tra i grandi gruppi che hanno incrementato la quota. Si difendono reti di promotori e Sgr indipendenti

Oltre 215 miliardi di euro. A tanto ammonta la riduzione del patrimonio totale dei fondi italiani negli ultimi due anni. Si è infatti passati dai 602 miliardi in gestione a fine febbraio 2007 agli attuali 387 miliardi: in termini percentuali si tratta di una contrazione del 35,75%. Un fenomeno dovuto sia alla corsa ai riscatti da parte dei sottoscrittori, sia alla profonda crisi dei mercati finanziari (e delle Borse in particolare) che ha determinato una forte riduzione dei valori dei titoli in portafoglio. Uno scenario che ha avuto dei forti impatti sull’industria del risparmio gestito italiano facendo emergere alcuni gruppi, rivelatisi più dinamici, che hanno visto aumentare la propria quota di mercato a discapito di altri, in maggiori difficoltà. Tra i gruppi che hanno incrementato il loro peso sul mercato dei fondi italiani figura Ubi Banca che con oltre 19 miliardi in gestione (e 59 fondi in gestione) è riuscito a piazzarsi al terzo posto nella graduatoria generale con una quota del 4,98%: è preceduto soltanto da Intesa Sanpaolo (106 miliardi, ma ha perso il 4,34% in quota di mercato nel biennio) e da Unicredit (60 miliardi di gestito e meno 4,89% di market share rispetto al 2007).
Tra gli altri gruppi che sono riusciti ad andare controcorrente si segnalano anche due big esteri: Bnp Paribas e JpMorgan. Il primo, che con 11,8 miliardi di patrimonio in gestione e 163 prodotti in catalogo si piazza al sesto posto assoluto nella graduatoria italiana dei gestori di fondi, è stato in grado di incrementare di oltre un punto percentuale il suo market share che vale oggi il 3,06%. JpMorgan, invece, figura al decimo posto nella classifica dei gestori di fondi in Italia (con 10 miliardi di patrimonio gestito e il 2,58% di quota di mercato). Bene anche importanti gruppi a cui fanno capo alcune delle principali reti di promotori: un’ulteriore dimostrazione di come la consulenza finanziaria possa favorire una maggiore fidelizzazione dei fondisti di quanto non siano in grado di fare gli sportelli bancari. In questo ambito si mette in evidenza il gruppo Mediolanum che, posizionato al settimo posto nella graduatoria dei big del risparmio gestito italiano, conta 11,7 miliardi e un market share del 3,02%. Precede, nell’ordine, il gruppo Generali (all’ottavo con 11,4 miliardi di euro e un 2,95% di quota di mercato) e Azimut (nono con 11 miliardi in gestione).
Tra i primi 20 gruppi sono riusciti a ritagliarsi un ruolo attivo anche tre società di gestione emanazione di altrettanti gruppi bancari: Montepaschi, Credem e Popolare di Milano.

Il gruppo Montepaschi è quinto grazie ai 15,3 miliardi di patrimonio in gestione e vanta una quota del 3,94%. Il gruppo Bipiemme (Popolare di Milano)è undicesimo con 9,3 miliardi in gestione e una quota di mercato del 2,4%: il gruppo Credem, guadagna il posto numero 15 con 7,3 miliardi e un market share dell’1,87 per cento.

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