«Ecco cinque idee per rilanciare la città»

Cinque idee per Milano. È il titolo dell’assemblea pubblica promossa dall’associazione di piccoli e medi imprenditori Api con Letizia Moratti come ospite. Si terrà domani alle 10.30 all’Hotel Gallia. Il comune denominatore delle richieste è la voglia di rilanciare la città. «Milano è il faro» ha detto Paolo Galassi, presidente di ApiMilano che riunisce più di 3mila iscritti (sono invece 50mila i piccoli e medi imprenditori in Italia).
«Chiediamo che il capoluogo torni ad essere la capitale dei manufatti qualificati. Di costruire dei poli di eccellenza - accanto ai laboratori e alle università - proprio per la produzione di alta tecnologia». Per l’Api i nuovi insediamenti potrebbero sorgere sulle aree dismesse, in cambio di forme di defiscalizzazione per chi investe. Altro aspetto: le infrastrutture. «Chiediamo un comitato ad hoc che unisca Comune, Provincia e Regione per ripensare i collegamenti - ha aggiunto Galassi - Non si può creare un laboratorio d’eccellenza senza la possibilità di muoversi. L’altro giorno ho impiegato sei ore per percorrere la Milano-Brescia, un assurdo». Ancora: un comitato per l’innovazione e la competitività fra imprese, sindacati e università. E creare quindi tirocini di ricerca applicata nelle piccole e medie industrie. Insomma: che la tecnologia orienti il mercato, che imprese e università si muovano all’unisono, chiedono all’Api. Il quarto aspetto riguarda gli investimenti. Gli imprenditori sostengono l’importanza di reinvestire gli utili. «Chiederemo al Comune di abolire l’Ici sui fabbricati destinati ad uso produttivo - ha spiegato Paolo Galassi - o, più genericamente, che l’amministrazione venga incontro agli imprenditori proponendo qualche forma di detassazione per le imprese che investono. Basterebbe un piccolo passo da parte del Comune e per il mercato sarebbe una sferzata di energia». Infine, sotto la voce «integrazione» la richiesta di alleggerire tutta la burocrazia milanese che porta oggi un piccolo imprenditore a preferire un comune vicino con pochi abitanti perché in quel caso l’interlocutore è solo il sindaco.

L’associazione chiede uno sportello unico per le attività produttive.
All’assemblea di domani non parteciperà Ferrante «non certo perché non è stato invitato - ha risposto Galassi - siamo ancora in attesa di una sua risposta».

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