Ecco cos’è l’eleganza. Parola di monsieur Balzac

Sono passati oltre 150 anni dalla composizione del manualetto L’arte della bellezza. I segreti della teletta della donna con consigli agli uomini sull’arte del fascino di Lola Montez (pagg. 144, euro 9,50), che La Vita Felice ha appena portato in libreria in una deliziosa edizione illustrata.
Trattasi di sagace guida ricca di trucchi e accorgimenti secondo la quale bellezza ha un significato quanto mai attuale e che pure alle donne pare ancora irraggiungibile, ovvero capacità di seduzione perpetua. Quel che tuttavia lo rende credibile al giudizio di lettrici fashion e bisturi victim, e quindi quanto mai sgamate dall’ascolto di guru della forma fisica e del sex appeal, è che l’autrice, vero nome Elizabet Rosanna Gilbert non era solo una delle donne più belle della sua epoca, ma era di quelle bellezze che fanno perdere la testa.
In un’epoca di indiscusso maschilismo - il manuale fu pubblicato esattamente nel 1858 a New York, dove la Montez morì di polmonite tre anni dopo - fu considerata una delle prime femme fatale pur facendo leva su argomenti per nulla femminini: fumatrice, «eccentrica», come lei stessa si definisce nella sua autobiografia (in cui inventò nome, genitori ed età secondo le convenienze), di straordinario temperamento, convinta sostenitrice delle pari opportunità, nemmeno per un attimo perse tra gli uomini di seduttività tanto da essere soprannominata la Grande Horizontale e da segnare nel suo carnet di amori e scandali i nomi, tra gli altri, di Franz Liszt e Ludwig I di Baviera, che ne subì il fascino al punto di abdicare.
Per questo se Lola, di professione danzatrice dilettante di successo variabile a seconda dell’ampiezza del costume di scena, garantisce nel capitolo IX «Bellezza del seno» che «La prima cosa che una signora si deve fissare in mente è che gli abiti molto scollacciati sono d’un gusto oltremodo cattivo e danno agli uomini un’idea pochissimo lusinghiera di colei che li porta, per non dir peggio», possiamo crederle.
Così come non è difficile lasciarsi convincere da alcuni apparenti paradossi del volumetto viste grazia e sicumera con cui sono espressi. Gli uomini? «Non hanno esattamente un gusto corretto in punto bellezza femminile». Il viso di una donna? È certamente meno importante delle forme.

La vasca da bagno? Un oggetto indispensabile alla bellezza quanto e più dello specchio. E infine, le labbra? «Bisogna che tutte le donne si persuadano che il dipingersi la bocca e le lebbra non serve a nulla. Non c’è uomo che non indietreggi nauseato all’idea di baciare un paio di labbra dipinte».

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