Ecco dove si diventa tangueri

«Raffica o sortilegio» così Borges definiva il tango. E sembra essere proprio un incantesimo quello con cui il ballo ha «stregato» la Capitale. Sono sempre più numerosi, infatti, i romani che si iscrivono a corsi per impararne l’arte o, almeno, i rudimenti. Gli indirizzi non mancano. Il Centro Astor Piazzolla, in via Macerata, vanta il titolo di prima scuola stabile italiana di tango: dal ’90 offre corsi, stage, seminari e lezioni individuali. Il metodo ideato dai fondatori Eliana Montanari e Ali Namazi, punta sulla libertà di questa «danza di improvvisazione che propone un codice ma non regole», per insegnare agli allievi a pensare con il corpo. Abrazo, caminata, ocho e giro sono alcune figure dei corsi di AmarTango, tenuti da Victoria e Leonardo Elias - fondatori della Compagnia Buenos Aires Tango - in diverse sedi, tra le quali, l’ufficio culturale dell’ambasciata argentina, in via Veneto. «Ballare il tango è facile - assicurano Paola Mancini e Roberto Maggiani di Fervor de Tango, che tengono lezioni al Piccolo Teatro Garbatella, in via Persico - Non servono capacità motorie particolari o prestanza fisica e si può iniziare a ogni età». È un «classico» il Giardino del Tango, in via degli Olimpionici, con lezioni di maestri internazionali.

Più recenti le scuole TangOfficina, in via Cupa - nata nel 2006 ma con un lunga esperienza tanguera - e Alicetango, da maggio in via Gessi, a Testaccio. Movid’Arte propone allo Ials, in via Fracassini, lezioni e incontri di avvicinamento al tango, tra musica e teatralità.

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