Allora si chiamavano sceneggiati, non certo fiction. Tantomeno miniserie, anche perché non erano mai mini, né per durata, né per qualità. Grazie al cielo, a quei tempi, il Grande fratello era stato inventato soltanto da Orwell, ma, ci si può giurare, Sandro Bolchi non avrebbe mai reclutato un Pietro Taricone per i suoi I promessi sposi. Neanche per dargli la particina di un bravo o di un monatto. Ecco perché i Grandi Sceneggiati della televisione italiana ripescati, restaurati e opportunamente rimessi in circolo, con cadenza settimanale, in dvd, da Rai Trade e da Fabbri Editori, sono consigliati soprattutto al pubblico giovanile. Avvezzo a veder transitare sul teleschermo personaggi che quarantanni fa in Via Arsenale 21 sarebbero stati presi a stento come uscieri.
Dunque, la lunga lista degli Sceneggiati, con la esse maiuscola, in dvd, si è aperta proprio con I promessi sposi, anno 1967, otto puntate con un cast stellare, a parte i semisconosciuti Nino Castelnuovo (Renzo) e Lucia (Paola Pitagora), cerano Tino Carraro (don Abbondio), Lea Massari (la monaca di Monza), Luigi Vannucchi (don Rodrigo), lInnominato (Salvo Randone), fra Cristoforo (Massimo Girotti), e ancora Sergio Tofano, Lilla Brignone, Franco Parenti, Elsa Merlini. Tanto per dare unidea degli ascolti, oggi inesauribile materia di ridicole baruffe, il Manzoni in pillole fu visto in media da 18/19 milioni di spettatori.
Tocca quindi allOdissea, firmata Franco Rossi due anni più tardi: protagonisti Bekim Fehmiu (Ulisse) e Irene Papas (Penelope) per altre otto puntate. In questi giorni in edicola si può trovare la terza opera delle diciassette prescelte: Il conte di Montecristo, regia di Edmo Fenoglio, anno 1966, sempre otto le puntate, divise, come nei dvd precedenti, in due uscite, con Andrea Giordana, Giuliana Lojodice e Ugo Pagliai. Seguiranno I miserabili (ancora di Bolchi, con Gastone Moschin e Giulia Lazzarini), La freccia nera (di Anton Giulio Majano con Aldo Reggiani e Loretta Goggi), La cittadella (altra regia di Majano, con Alberto Lupo e Anna Maria Guarnieri).
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