Maranello - Si respira passione e preoccupazione osservando Montezemolo e Domenicali e Alonso e Massa e i tecnici mentre si coccolano con gli occhi la F10 appena denudata in quel del padiglione della Ferrari, intesa come fabbrica non come team. La grande sala è gremita ma non patinata, tracima fierezza e non presunzione. Ci mancherebbe. C’è un disgraziato 2009 da cancellare e c’è un fottutissimo tradimento da vendicare in pista. Lo sa Schumi, lo sa il presidente, lo sa il capo della Gestione sportiva, lo sanno soprattutto tecnici e piloti. E Fernando Alonso e Felipe Massa lo dicono e ripetono: «L’obiettivo sarà vincere il titolo, siamo certi di aver fatto un gran lavoro, ma la certezza di come siamo messi l’avremo solo al primo Gp».
Luca di Montezemolo sogna il mondiale ma spera soprattutto in un campionato regolare, «con una separazione netta fra chi gestisce il potere sportivo e chi quello giudiziario». E vuole che la F1 torni «ad essere l’avamposto di eccellenza tecnologica del passato, con un occhio alle tematiche ecologiche». Si parla e si prova a leggere il futuro accompagnati dalla colonna sonora di “Sei nell’anima” di Gianna Nannini e “W l’Italia” di De Gregori, «perché noi siamo un simbolo dell’eccellenza del nostro Paese nel mondo – aggiunge - e perché ora siamo tutti italiani: da Stefano Domenicali ad Aldo Costa papà della macchina a Luca Marmorini (ex Toyota, ndr) tornato da noi a capo del reparto motori. E sento italiano il capo aerodinamico Nick Tombazis, greco solo per caso», e così Felipe e così Alonso «che ci batté due volte, 2005 e 2006, giunto da noi nel suo momento migliore».
Un po’ fa sorridere che non si veda più neppure l’ombra dell’enormità teutonica. Piuttosto compare Tom Cruise. E i flash non mollano questa F10 più lunga, più alta nelle pance, con un diffusore molto più grande rispetto allo scorso anno… Già, il diffusore. Gran parte della preoccupazione che ha intossicato la giornata è figlia di questo oggettino furbetto che nel 2009 incoronò quel furbone ex ferrarista di Ross Brawn. Lo ammetterà ore dopo il papà della F10, l’ingegner Costa: «Se temiamo dubbi interpretativi sul diffusore anche quest’anno? Sì, perché si presta sempre a molte interpretazioni tecniche… Insomma, la saga del diffusore proseguirà e non a caso in questi mesi la Fia ha già stoppato alcune ipotesi presentate. Per cui a Valencia sapremo meglio, potrebbero esserci dei progetti al limite del legale… Conta che la Federazione intervenga subito».
Ci risiamo, dunque. Anche perché inquieta la ex BrawnGp ora Mercedes che ha presentato Schumi e Rosberg ma non ha fatto vedere l’auto nuova. Lunedì a Valencia si saprà di più e i quesiti sono: che cosa nasconde Ross Brawn? E che cosa ha inventato? Chissà? Si vocifera però che fra i motivi che hanno spinto Schumi a tradire la Ferrari possa esserci anche la consapevolezza di avere tra le mani una Mercedes avanti anni luce e magari furbetta. Si vedrà. Nel frattempo, l’ex ferrarista più amato di sempre incombe in diverse vesti. La prima, quella di 007, decisamente bocciata da Montezemolo: «No, non sono preoccupato da veri o presunti segreti usciti… e poi ognuno agisce come crede». La seconda, di ex pilota rossovestito: «Sono certo che se ci avessero dato l’ok per la terza auto ora non sarebbe su una Mercedes… (a proposito, il presidente ha ribadito che in caso di una Rossa da affidare a team esterni, Valentino sarà il benvenuto, ndr)».
Dopo Schumi, la stoccata è però tutta
per la Mercedes: «Sono felice che sia tornata ma non possiamo paragonarla a noi: siamo in F1 da 61 anni ininterrottamente, loro hanno invece comprato la ex Honda e un team che ha sede in Inghilterra. Non è la stessa cosa».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.