Otto federazioni, 18 eventi sportivi, oltre 700 atleti e un fattore comune: lacqua. Solcata, esplorata e affrontata dove nel Lazio mostra il suo lato incorrotto, diafano. Saranno Formia, Gaeta e Ventotene le tre ancelle che prenderanno per mano appassionati e curiosi e li accompagneranno, dal 21 al 29 giugno, nel mondo tinto di blu dei «Giochi del mare».
Nate 10 anni fa tra i fondali di Pescara e Chieti e sbarcate nel 2006 sui fondali di Latina e dintorni, queste olimpiadi bagnate non scontenteranno nessuno. Per capirlo basta scorrere lelenco delle discipline in gara, alcune note, altre meno, tutte di grande fascino. Ci sono la canoa e la vela, che negli anni hanno saputo guadagnare il consenso del grande pubblico dopo essere state a lungo relegate al ruolo di discipline di nicchia; non mancano sport che strizzano locchio a fratelli maggiori seguitissimi, su tutti il beach soccer, il beach volley e il beach rugby, ma sono numerosi anche quelli da scoprire, a partire dai nomi che poco dicono su regole e capacità necessarie per praticarli. Se è facile immaginare cosa sia il nuoto in acque libere, il pinnato mezzofondo e il beach badminton, qualche perplessità in più viene di fronte al kytesurf e allo swimtrekking.
Numerosi saranno i campioni presenti in acqua e fuori nel corso di nove giorni fitti di appuntamenti: tra loro alcuni atleti che partiranno con la delegazione azzurra diretta a Pechino e, in particolare, Simone Arrigoni, che tenterà di migliorare il suo record del mondo in apnea ottenuto nelle stesse acque di Formia nelledizione passata dei Giochi. Da segnalare poi ladesione data da Stefano Makula, ex recordman di apnea, che terrà corsi ai bambini. «Siamo soddisfatti e fiduciosi sul successo della manifestazione - ha detto Alberto Miglietta, presidente della Federazione italiana Badminton, organizzatrice della kermesse -.
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