Ecco i gruppi più colpiti dalla crisi Consob aggiorna la «lista nera»

STRETTA La prossima settimana il verdetto dell’Authority. Aumento fallito per Colombo

Ecco i gruppi più colpiti dalla crisi Consob aggiorna la «lista nera»

Se Risanamento è arrivata a un passo dal fallimento, molte altre società quotate a Piazza Affari hanno attraversato momenti migliori di questo. Per rendersene conto basta osservare le operazioni in corso in altri gruppi, a partire da quelli del settore immobiliare, un comparto tra i più colpiti dalla crisi economica, sia per la caduta dei prezzi sia per la tendenza a fare largo ricorso alla leva finanziaria nei periodi di «vacche grasse». Aedes per esempio ha appena avviato un aumento di capitale da 150 milioni, che rientra nel piano di rafforzamento patrimoniale del gruppo. Così come a fine aprile Gabetti Property Solutions ha siglato con le banche creditrici un accordo di ristrutturazione dei debiti, resosi necessario anche alla luce della decisione dei revisori di Deloitte di certificare il bilancio con riserva, esprimendo dubbi sulle concrete prospettive di continuità aziendale.
Quest’anno, complice la non semplice congiuntura economica, sono stati comunque numerosi gli stop ai bilanci decisi dalle società di revisione. Ne ha incassato uno Viaggi del Ventaglio, la cui assemblea straordinaria, riunitasi ieri per l’approvazione della riduzione del capitale per perdite e del connesso aumento di capitale, non ha raggiunto il quorum legale. «Ci sarà ottima continuità dell’azienda», ha tuttavia assicurato il presidente del gruppo Bruno Colombo. Ma il caso più eclatante resta quello di Tiscali: il 15 aprile Ernst & Young si è detta «non in grado di esprimere un giudizio» sul bilancio consolidato del 2008 per via delle «incertezze di rilievo» sulla prosecuzione dell’attività aziendale. Da allora, tuttavia, l’internet service provider cagliaritano è riuscito a perfezionare la vendita delle attività britanniche a Carphone Warehouse e a concludere con le banche un accordo di ristrutturazione del debito.
Negli ultimi giorni poi, con l’uscita di scena dei fondi di private equity di Bain che avrebbero dovuto rilevarne una quota, è diventata particolarmente delicata anche la situazione di Safilo, che in attesa di un partner – molti parlano ormai di Luxottica – ha avviato intensi colloqui con le banche creditrici alla ricerca di un accordo almeno temporaneo. Difficile anche la situazione del gruppo messinese produttore di yacht, Aicon, che ha archiviato il terzo trimestre dell’esercizio 2008-09 con una perdita di 2,63 milioni e sta cercando un accordo con le banche finanziatrici. Per settimana prossima è invece attesa la «black list» aggiornata della Consob, ossia la lista di società tenute a informare il mercato ogni mese sulla propria posizione debitoria.

L’authority guidata da Lamberto Cardia nei giorni scorsi, sull’onda del caso Risanamento, ha inviato una serie di lettere alle società quotate che hanno incassato lo stop al bilancio da parte dei revisori o che hanno conseguito perdite superiori a un terzo del capitale sociale. Resta da capire perché Consob non si sia attivata a fine aprile-inizio maggio, quando i revisori dei conti si erano già espressi sui bilanci.

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