Ecco i nuovi cardinali del Papa: dieci sono italiani, tre africani

Nel Concistoro convocato per il 20 novembre, Benedetto XVI imporrà la "berretta" rossa a 24 nuovi cardinali, di cui 20 "elettori e 4 ultra-ottantenni. Il commento audio di Andrea Tornielli

Ecco i nuovi cardinali del Papa: 
dieci sono italiani, tre africani

Città del Vaticano - Nel Concistoro convocato per il 20 novembre prossimo, Benedetto XVI imporrà la "berretta" rossa a 24 nuovi cardinali, di cui 20 "elettori", con diritto di voto in un eventuale Conclave, e quattro ultra-ottantenni. Lo ha annunciato lo stesso Pontefice durante l’udienza in Piazza San Pietro.

I nuovi cardinali Benedetto XVI ha annunciato - al termine dell'Udienza Generale - i nomi dei 24 nuovi cardinali cardinali: 10 sono italiani, di cui 8 con meno di 80 anni e quindi potenziali elettori in un eventuale Conclave (il Papa ha derogato di due unità al tetto dei 120 fissato da Paolo VI, aumento che rientrerà però il prossimo 26 gennaio quando il francese Panafieu compirà 80 anni). Sono i curiali Angelo Amato, Mauro Piacenza, Fortunato Baldelli, Velasio De Paolis, Francesco Monterisi, Gianfranco Ravasi, Paolo Sardi, e l’arcivescovo di Palermo Paolo Romeo. Debbono invece attendere che il loro predecessore compia 80 anni gli arcivescovi di Torino Cesare Nosiglia e di Firenze Giuseppe Betori. Quest’ultimo era dato per sicuro, perchè il suo predecessore, Ennio Antonelli, è diventato capo del dicastero per la famiglia, ma il Papa ha voluto rispettare rigidamente la regola che esclude dal prossimo Concistoro sedi importantissime come New York e Toledo il cui ordinario è primate di Spagna (l’emerito, Antonio Canizares, proprio come Antonelli, è oggi capo dicastero).

Due gli italiani ultraottantenni Riceveranno invece la porpora anche due italiani ultraottantenni: il bioeticista Elio Sgreccia e il mitico maestro perpetuo della Cappella Sistina Domenico Bartolucci. I curiali stranieri sono lo svizzero Kurt Koch, l’americano Raymond Leo Burk e l’africano Robert Sarah. Gli arcivescovi residenziali stranieri Antonio Naguib, patriarca di Alessandria dei Copti (Egitto), Reinhrad Marx di Monaco (Germania) Kazimierz Nycz, di Varsavia (Polonia), Donald William Wuerl, di Washington (Usa); Laurent Monsengwo Pasinya, di Kinshasa (Congo), Medardo Joseph Mazombwe, emerito di Lusaka (Zambia), Albert Malcom Ranjith di Colombo (Sri Lanka), Raul Eduardo Vela Chiriboga di Quito (Ecuador); Raymundo Damasceno Assis, di Aparecida (Brasile). Completano l’elenco i due ultraottantenni stranieri Josè Manuel Estepa Llaurens ordinario militare emerito (Spagna) e Walter Brandmuller (Germania). 

Forse tra un anno un nuovo Concistoro Il numero dei cardinali elettori sarà di nuovo inferiore a 120 già nel prossimo febbraio, quando compiranno 80 anni lo spagnolo Garcia Gasco Vicente e l’italiano Camillo Ruini. E gli elettori scenderanno ancora di cinque unità entro la fine del 2011 (compiranno infatti 80 anni gli americani Keeler e Law, l’italiano Sebastiani, l’olandese Simonis e il coreano Cheong) mentre gli elettori saranno appena 112 alla fine di gennaio 2012 quando il cinese Zen Ze Kiun uscirà anche lui dalla composizione del Conclave per età. È prevedibile dunque che il Papa possa indire un nuovo Concistoro ad un anno esatto da quello annunciato oggi. Anche perchè insieme agli arcivescovi di sedi importanti come New York, Baltimora, Rio de Janeiro, Bruxelles, Wesminster, Siviglia, Praga e Utrecht (oltre alle italiane Firenze e Torino) restano in attesa della porpora anche alcuni curiali tra i quali il presidente del Pontificio Consiglio per la pastorale sanitaria, il polacco Zygmunt Zimowski e ben quattro italiani: il presidente del Pontificio Consiglio per l’interpretazione dei testi legislativi Francesco Cocco Palmerio, il presidente del dicastero per i migranti Antonio Maria Vegliò, il presidente di quello delle Comunicazioni Sociali Claudio Maria Celli, e ovviamente anche il neo presidente del nuovo diocastero creato da Bendetto XVI per la nuova evangelizzazione Rino Fisichella. Proprio la presenza di un numero così alto di italiani in posti tradizionalmente cardinalizi ha determinato la necessità per il Papa di un rigido rispetto del criterio per il quale ogni sede cardinalizia sia rappresentata in Conclave da un solo poprorato, che ha penalizzato all’ultimo momento mons. Betori, e che aveva escluso fin dall’inizio dall’elenco mons.

Nosiglia: due valenti presuli entrambi molto vicini al card. Ruini, accanto al quale il primo è stato segretario generale della Cei negli anni della sua presidenza e il secondo vicegerente di Roma quando il porporato di Sassuolo era cardinale vicario. 

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