Cultura e Spettacoli

Ecco i titoli che rischiano di finire in liquidazione

FERMI Fra i sospesi fino a data da destinarsi, il saggio del biografo del Papa e quello sulle «balle» di Darwin

Continueranno i lettori «forti» a trovare i libri cosiddetti «di nicchia», quelli che sono sempre più spesso appannaggio delle piccole case editrici?
La risposta è duplice. La piccola editoria, soprattutto quella di qualità, che esiste e resiste da molti anni, è abituata al peggio, e dunque si muove perfino in controtendenza rispetto alla crisi. Paolo Veronesi, delle edizioni Ibis di Como, fondate quasi trent’anni fa, sostiene: «Continuiamo a difenderci con la letteratura di viaggio e quella del Sud del mondo. Grazie a queste collane riusciamo a resistere, mantenendo i lettori affezionati al nostro marchio». Ma nessuno può dire con certezza che ne sarà del resto del catalogo, che comprende pensatori del calibro di Jean Baudrillard e di Edgar Morin.
Quest’ultimo, uno dei massimi saggisti francesi del Novecento (e oltre), già comunista e poi critico dello stalinismo, è pubblicato anche dalla pericolante casa editrice Meltemi. Il rischio, in certi casi, è che l’intero catalogo finisca all’asta, come successe negli anni Novanta alla Sugarco di Massimo Pini. Molti titoli vennero ceduti in liquidazione ad altre case editrici e in parte riapparirono sotto altri marchi. E così, chi voleva ha potuto continuare a trovare, per esempio, i romanzi di Pierre Drieu La Rochelle.
Alla casa editrice calabrese Rubbettino (trecento titoli l’anno), il direttore commerciale Antonio Cavallaro conferma che per Natale non c’è stata contrazione, ma da febbraio si temono le rese. Ecco allora che la casa editrice ha costruito una cosiddetta «cedola strategica», concentrando i volumi su cui punta di più in altri mesi, da maggio a ottobre. Non usciranno subito, dunque, né le Lettere a un giovane cattolico, del biografo di Giovanni Paolo II, George Weigel, né un provocatorio libro contro il darwinismo, Le balle di Darwin, una guida «politicamente scorretta» di Jonathan Wells. «Sono tuttavia i libri di evasione a vendere meno», conferma Cavallaro. E in questo gli aggiustamenti di tiro potrebbero riguardare più le casi editrici di grande fatturato, con i loro titoli che fanno tendenza.
Già al gruppo Rizzoli, ma anche alla Mondadori, si va coi piedi di piombo.

Meglio non anticipare troppo le uscite dei thriller ad alta tiratura, e aspettare tempi migliori.

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