Quando la tecnologia viene applicata alla moda, ecco che arrivano i pantaloni dei sogni. Quelli che rimodellano il lato B come nemmeno sei mesi di palestra saprebbero fare. L'idea è targata Freddy, che da sempre veste lo sport al femminile. L'azienda ha lanciato i pantaloni «push up»: tessuto elasticizzato jersey, tecnologia Wr.Up.
Grazie alle particolare cuciture anatomiche, a un gioco di tagli e a una membrana di supporto in silicone, l'effetto non è solo contenitivo ma rimodellante. Glutei e cosce vengono ridisegnati garantendo un fit da invidia.
Senza eccessi, per carità: seppur aderenti, i nuovi pantaloni sono una via di mezzo tra i jeans attillati e i leggins e garantiscono una vestibilità aderente ma comoda. Cioè: non ci si scoppia dentro e non vanno usati solo in palestra, ma sono perfetti per tutti i giorni. I modelli variano dal lungo al corto e allo stile Capri, più estivo. Oltre al classico nero, la varietà di colori spazia dal fluo all'arancio, dal fucsia al turchese. E poi ci sono i «jolly» da usare tutti i giorni: beige e blu.
L'idea è piaciuta anche alle star italiane che, senza dubitare un istante, hanno prestato il loro nome per diventare testimonial del pantalone 2.0: Laura Chiatti, Melissa Satta (testimonial del lancio), Eleonora Abbagnato, Marica Pellegrinelli e Violante Placido. Bellissime, ognuna con il suo stile, hanno interpretato i nuovi Wr.Up a loro modo: chi abbinandoli a un paio di ballerine, chi a un tacco 12, chi a un giubbotto corto in pelle.
Dietro a un effetto estetico che premia le forme femminili, c'è un lavoro di laboratorio di tutto rispetto.
Solo dopo una miriade di esperimenti e migliorie, solo dopo centinaia di prototipi scartati, Carlo Freddi, patron dell'azienda dell'abbigliamento per danza e ginnastica, ha messo il suo marchio sui pantaloni push up. Un capo che cela ben sei brevetti: dai dettagli in lattice alle cuciture ergonomico. I retroscena della nascita dei Wr.Up sono parecchi: tra questi anche parecchie «lotte» all'interno dell'ufficio ricerche. Inizialmente infatti sembrava impossibile dare consistenza al jersey, materiale elastico che tende a «mollare». Ma la sfida è stata vinta. La gioia di chi cerca l'effetto palestra anche nell'abbigliamento e non si accontenta dei semplici jeans disegnati addosso.
Tutte con un lato B da ballerine, insomma. Non a caso Freddy dal 2005 è sponsor ufficiale e fornitore del corpo di ballo del Teatro alla Scala e, dal dicembre 2008, anche del Royal Ballet di Londra.
Oltre a vestire la danza, ora l'azienda veste anche il pret-à-porter urbano accompagnando la donna tutti i giorni.
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