È uno dei libri segreti del Ventesimo secolo, uno dei più favoleggiati manoscritti della storia del pensiero moderno, un testo terribile e «maledetto». Tanto pericoloso che da oltre vent'anni è stato avvolto dal mistero, chiuso nella cassetta di sicurezza di una banca svizzera. È «The Red Book», «Il libro rosso», un inedito di cui si conosceva l'esistenza ma non il contenuto, di Carl Gustav Jung (1875-1961), il pensatore svizzero fondatore della psicologia analitica: il padre della psicanalisi insieme con Sigmund Freud.
Tra poche settimane il libro sarà disponibile negli Stati Uniti: il volume, 205 grandi pagine scritte in tedesco, è un fac-simile che riproduce fedelmente l'originale e raccoglie appunti e disegni di Jung. È un viaggio nella mente dello psichiatra che nel 1913, anno in cui ruppe i rapporti con Freud, entrò in crisi e iniziò a temere di essere in preda alla psicosi o di essere diventato schizofrenico. Tormentato da «un flusso incessante» di visioni e voci che esistevano solo nella sua testa, Jung prese appunti per 16 anni, fino al 1930. Pagine che poi rielaborò per comporre «The Red Book». Un'operazione che gli costò uno sforzo mentale e fisico immane: «Spesso - scriveva Jung - devo aggrapparmi al tavolo per non cadere a pezzi».
Il manoscritto originale sarà per la prima volta esposto al pubblico tra pochi giorni al RubinMuseum of Art di New York nella mostra «The Red Book of C.G. Jung. Creation of a New Cosmology» (in programma fino al 25 gennaio 2010), in coincidenza con la sua prima pubblicazione integrale da parte dell'editore W.W. Norton: negli Usa il prezzo è ancora piuttosto elevato (195.00 dollari) ma si attende la sua riduzione dopo il primo effetto di lancio commerciale. In Italia sarà pubblicato da Bollati Boringhieri, la casa editrice che ha fatto conoscere l'opera omnia del pensatore svizzero, ma non prima della fine del 2010.
Gli studiosi conoscevano l'esistenza del «Red Book» ma non avevano mai potuto esaminarlo, per l'opposizione degli eredi di Jung, preoccupati che la ricerca della sua «anima» da parte dello psicoanalista, costellata di incontri con strani personaggi, fornisse un'immagine alterata dell'illustre psichiatra, al limite della schizofrenia.
È stato Sonu Shamdasani, professore all'University College di Londra, ad ottenere il permesso di studiare l'opera inedita, tradurla in inglese e curare l'edizione critica, completa di introduzione e note che vede ora la luce dall'editore americano W.W. Norton.
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