Roma - "Non c’è dubbio che chi prende delle decisioni oggi sulla situazione economica si prende delle responsabilità anche per domani". Dichiarandosi in attesa di conoscere il contenuto della manovra economica annunciata ieri dal governo, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è augurato che ci sia una convergenza nell’interesse di tutto il Paese. Nella manovra spuntano anche la tassa sulle auto potenti e sul trading bancario.
Manovre chieste dall'Europa Napolitano ha manifestato la sua sorpresa per quella che egli stesso ha definito "la sorpresa dei giornali per il fatto che ci sarà una proiezione distinta sui conti pubblici italiani per il 2013-2014". C’è stato, ha voluto ricordare, il 7 giugno scorso "un documento molto puntuale della Commissione Europea. Esso dice che lo sforzo fatto dall’Italia rende credibile la vigilanza sui conti pubblici fino al 2012, ma occorrono misure addizionali per il 2013-2014". Il presidente della Repubblica ha invitato a tenere conto di questa "raccomandazione". Sulla manovra che sarà presentata domani al Consiglio dei ministri, Napolitano ha detto: "Si vedrà se sarà un provvedimento che entra già abbastanza nel merito del da farsi per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013-2014, o meno".
I punti della manovra
Tagli a enti e Regioni Tagli agli enti locali e alle Regioni
per 9 miliardi di euro nel biennio 2013-2014. Le riduzioni,
secondo quanto si apprende, dovrebbero essere suddivise in circa
3,5 miliardi di euro nel 2013 e 5,5 miliardi nel 2014.
Sempre secondo quanto si apprende da fonti al lavoro sul
dossier "manovra", verrà introdotta contestualmente la norma
che salvaguarda dai tagli i comuni "virtuosi".
Imposta sulle transazioni finanziarie In arrivo un’imposta di bollo dello
0,15% sulle transazioni finanziarie. Si sta ancora valutando se inserire la nuova tassa nel
disegno di legge delega per la riforma fiscale o in manovra. Ma
l’esigenza di fare cassa farebbe propendere per questa seconda
opzione.
La tassa sulle auto potenti Arriva la tassa sui Suv e sulle auto
più potenti, quelle con potenza che supera i 125 chilowattora.
La norma era stata anticipata dallo stesso ministro
dell’Economia, Giulio Tremonti.
Già da quest’anno si introduce, da quanto si apprende,
un’addizionale annua erariale della tassa automobilistica per
i veicoli di potenza superiore a 125 chilowatt. Se non si paga
arriva una "multa" del 30% di quanto bisogna pagare. La tassa
aumenterà all’aumentare della potenza.
Tassa sul trading bancario Arriva la tassa sulle banche: si
tratterà - da quanto si apprende - di una tassazione separata
al 35% sull’attività di trading. L’aliquota del 35% si
applicherà al risultato complessivo netto derivante dalla
gestione delle attivita detenute per la negoziazione. Tranne i
titoli di debito e le quote negli Organismi d’investimento
collettivo di risparmio.
La riforma delle pensioni Una diluizione soft dell’età
pensionabile delle donne che partirebbe dal 2020 e arriverebbe a
regime solo 10 anni dopo: sarebbe questa la soluzione trovata,
nell’ambito del confronto per la messa a punto della manovra
economica, per l’innalzamento a 65 anni dell’età per la
pensione delle lavoratrici del settore privato. L’ipotesi al
momento sembra prevalere sulla possibilità, inizialmente
esaminata, di avvio della riforma, sempre in modo graduale ma
dal 2015. Sembra invece tramontata la possibilità di un
aggravio sui contributi previdenziali dei lavoratori con
contratto di collaborazione che, nelle prime simulazioni,
sarebbero dovuti salire dal 26,7 al 33%.
L'aumento dell'Iva L’aumento di un punto percentuale
dell’Iva sulle aliquote del 10 e del 20% non sarà inserito in
manovra e non scatterà da subito. La norma - secondo quanto si
apprende - non sarà nel decreto legge ma solo nel disegno di
legge di riforma fiscale che quindi richiederà un’attuazione
successiva. Nella delega sono anche previste le tre aliquote
Irpef del 20, 30 e 40% e la cancellazione dell’Irap dal 2014. Il
ddl delega prevede anche l’unificazione della tassazione sulle
rendite finanziarie.
Stop a riscossione coattiva quote latte Stop alla riscossione coattiva, da parte di Equitalia, delle
somme dovute dai produttori del settore del latte.
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