Napoli - Adesso abbiamo capito perché «il sindaco dei miracoli» (fasulli) Luigi De Magistris era convinto di ripulire Napoli in 5 giorni e poi sappiamo com’è andata a finire. La spazzatura, infatti, anziché sparire dalle strade della città è addirittura aumentata. È probabile che l’ex pm abbia uno strano concetto della pulizia di una città. Ieri, ad esempio ha detto testualmente, con toni trionfalistici, «Napoli è sostanzialmente pulita» ma nelle strade della città che governa da circa un mese e mezzo c’erano 1.300 tonnellate di rifiuti. Un’enormità anche se i napoletani sono purtroppo abituati a ben altre cifre. Generalmente si considera pulita una città nella quale, quando i cittadini al mattino si svegliano, trovano i cassonetti vuoti e puliti. Questa scena agli occhi dei napoletani, invece, appartiene ai ricordi ormai sbiaditi dal tempo e offuscati dalla puzza che si respira nelle strade del centro e della periferia.
Anche ieri, infatti, i napoletani si sono svegliati e hanno trovato una città sporca, con i cassonetti pieni e circondati dalla monnezza gettata qua e là in vari quartieri. Milletrecento tonnellate alle quali ne vanno aggiunti altrettanti provenienti dalla produzione giornaliera. A fine giornata quanta spazzatura ci sarà stata nelle strade dell’ex capitale del Mezzogiorno: ancora 1.300, un po’ meno, addirittura di più?. Dipende dalla quantità di rifiuti che l’Asia (la municipalizzata incaricata di pulire le strade di Napoli) sarà riuscita a togliere da centro e periferia. Ma una cosa è certa: siccome con oltre mille tonnellate di spazzatura per strada una città è sporca, Napoli neanche stamattina sarà pulita. Almeno nella normale accezione del termine, forse lo sarà in base a ciò che intende il sindaco De Magistris.
A meno che il sindaco De Magistris, come era già avvenuto il passato per i suoi illustri predecessori, Antonio Bassolino (con un breve intermezzo durato un anno del suo «delfino» Riccardo Marone) e Rosetta Iervolino, non consideri degni di attenzione solo determinati quartieri dimenticandosi degli altri.
Ad esempio, ieri, il fotografo ha girato Napoli in lungo e in largo, immortalando una piccola parte dei tanti cumuli in cui stanno affogando centinaia di migliaia di cittadini. In via Padula a Pianura, periferia, i cassonetti sono stracolmi e la monnezza invade anche parte della carreggiata. Nella centralissima via Leopardi a Fuorigrotta, la spazzatura inonda il marciapiede e la carreggiata. A poche centinaia di metri ci sono lo stadio, il cimitero e, a venti metri una chiesa, il mercato rionale e una scuola. Via Reggia di Portici è una lunga arteria che costeggia il Porto e si trova a poche centinaia di metri dalla Stazione centrale.
Sulla questione della monnezza De Magistris fin dal suo esordio da Sindaco di Napoli ha inanellato una serie di gaffes: prima la storia della città pulita in cinque giorni, poi le «foto ricordo» per Oliviero Toscani con un sacchetto della spazzatura nella mano destra. Adesso la favola che Napoli sia «sostanzialmente pulita». Lo chiediamo se sono d’accordo ai cittadini di Pianura, Fuorigrotta e del Porto?
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