Ecco Pato, istruzioni per l'uso
13 Gennaio 2008 - 08:55Finalmente il momento è arrivato: dopo mesi di notizie filtrate dagli allenamenti, dopo un’amichevole emezza che non contava nulla, dopo tante parole per assicurare tutti che sì - davvero - a 18 anni Pato è già un fenomeno, ecco che stasera contro il Napoli il brasiliano si mostrerà a uno stadio di San Siro esaurito. Ecco allora che il Giornale vi dà le istruzioni per l’uso per Pato, le 10 cose da aspettarsi (ma soprattutto non aspettarsi) nel giorno del debutto
Inutile far finta di niente: è la sera di Pato nel Milan e nel calcio italiano, il debutto di unragazzino di18anni che sembra un bambino, arriva dal Brasile e non pare affatto condizionato dal cancan mediatico scatenato attorno a lui. Il primo effetto concreto è il gran pienone che si annuncia a San Siro (65 mila tra abbonatie biglietti venduti), il secondo è un risvolto statistico: la squadra più matura del torneo schiera il tridente d’attacco più giovane di tutto il campionato (Kakà, Gilardino, Pato). Per tutto il resto l’appuntamento è astasera, alla sfida col Napoli e alle prime imprese balistiche del “Papero” che ci regaleranno le dimensioni tecniche dell’ultimo arrivato. Per ammirare meglio Pato e non cadere in inganno, è forse il caso di osservare alcune istruzioni per l’uso.
1 Non aspettatevi una foca
ammaestrata. Le immagini
che girano in queste ore, riproposte
dalle tv e riprese un anno fa,
di questi tempi, nel mondiale per
club a Yokohama, in Giappone,
segnalano quel palleggio volante
con la spalla destra, lungo la linea
dell’out laterale. No, Pato
non è Maradona e neanche uno
di quei fenomeni da circo. È un
ragazzo che predilige il gioco di
sponda, l’uno-due, il famoso
«dai e vai» e che ha nel mirino,
costantemente, la porta. La tiene
d’occhio, la cerca, l’attacca
senza paura di sbagliare.
2 Non aspettatevi un bisonte
d’area di rigore. Alla Nordhal
per intendersi. È vero, come
sostiene Carlo Ancelotti, che
il ragazzo, «è una prima punta»
e «può giocare in coppia con
chiunque, Ronaldo, Gilardino o
Inzaghi senza particolari differenze» ma è altrettanto vero che
si tratta di un normolineo, non
ancora fiorito del tutto, che sviluppa
la potenza massima in velocità
con uno spunto, nel breve,
da formula uno. A dispetto dell’altezza
(179 centimetri) media,
si fa valere nel gioco aereo, grazie
allo stacco e alla scelta del
tempo. Di testa realizzò il suo primo e
unico gol ufficiale in maglia
rossonera, a Kiev, nell’amichevole
di settembre scorso.
3 Non aspettatevi che giochi
con continuità. Negli ultimi
sei mesi Pato si è solo allenato:
due le partite amichevoli organizzate
apposta per lui, in una, a
Kiev ha destato positive impressioni,
nell’altra, in Spagna, si è
fermato per un piccolo acciacco
muscolare. Non ha l’abitudine alla
partita, allo sforzo muscolare
prolungato e soprattutto non è
ancora collaudato a recuperare
velocemente i carichi di fatica.
Perciò non bisognerà abusare
del suo utilizzo, anzi sarà utile dosarlo.
4 Non aspettatevi che brilli
sotto l’acqua (le previsioni
del tempo garantiscono un miglioramento
dopo il diluvio di ieri
su Milano e Lombardia). La
sua migliore caratteristica è la
velocità, dunque ha bisogno di
campiasciutti per renderealmeglio
e per esprimere tutti i suoi
numeri di qualità.
5 Non aspettatevi un ragazzo
timido. Se Pato ha una
qualità che rende sicuri quelli
del Milan è il suo temperamento.
È assolutamente allergico a ogni emozione, non accusa il
batticuore e se ne sta tranquillo
e sereno prima dell’esordio in
serie A e a San Siro, come se
dovesse andare al cinema con
gli amici del suo borgo, Pato
Branco, nella regione del Paranà.
6 Non aspettatevi che dia battaglia
ai picchiatori di casa
nostra. È vero, in molti lo aspettano
al varco e pensano di ridurlo
alla ragione con qualche randellata
sulla caviglie secondo
uno stile che non tramonta mai.
È l’unico neo scoperto da Pato
nel campionato italiano. Dalle
sue parti, dove hanno a cuore lo
spettacolo calcistico, certe entrate non sono né consentite né suggerite.
7 Non aspettatevi che faccia
gol a raffica. «Non gli chiedo
2 gol a partita, ma è destinato a
farli» garantisce perlui CarloA ncelotti
che si aspetta certo di risolvere
i problemi legati ai numeri
scadenti in fatto di gol e di vittorie
domestiche (il Milan non vince
a San Siro in campionato da
nove turni). Il gol è il suo mestiere:
è capace di farne di sciocchi,
e di pezzi unici da collezione.
8 Non aspettatevi che rispetti
le gerarchie. Ha la faccia del
bravo ragazzo ma anche il carattere
del guascone perciò non lo
vedrete passare la palla al sodale
più anziano. È pronto a dialogare
con Gilardino e Kakà, solo
nei confronti di Ronaldo ha qualche
remora: è il suo idolo e gli
idoli si rispettano.
9 Non aspettatevi che faccia
grandi scene dopo ungol. In
Canada, al mondiale under 20,
era un capo-ciurma e solo una
volta ha ceduto alla scenografia
lasciandosi lustrare gli scarpini
dai compagni d’arme.
10 Non aspettatevi che porti
il Milan a Mosca. Il
compito spetta semmai a quelli
di sempre, Kakà e il Ronaldo ristabilito,
che hanno sufficiente
esperienza. In campionato invece
può dare una mano nella rincorsa
al quarto posto che comincia
stasera e continua fino all’Arsenal.
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