Paolo Stefanato
da Milano
Dopo il sì pronunciato dal Comitato di sorveglianza e la firma - imminente - del ministro delle Attività Produttive, Claudio Scajola, allatto di cessione, lAlitalia entrerà in possesso delle attività di Volare e dei relativi marchi. Non ci sono ormai dubbi: la firma del ministro è un «atto dovuto», né la procedura subirà intoppi dai ripetuti ricorsi alla magistratura, allUe, allAntitrust da parte di Air One, la compagnia di proprietà dellimmobiliarista Carlo Toto che più si è battuta per acquistare la compagnia commissariata. Ma Alitalia ha offerto 38 milioni di euro, contro i 29 di Air One, e un piano industriale che simpegna a quello che il commissario straordinario di Volare, Carlo Rinaldini, voleva: la continuità e lo sviluppo delle attività di trasporto di Volare e il totale assorbimento delloccupazione, attiva o in cassa integrazione.
Con il denaro incassato Rinaldini rimborserà i 12,8 milioni prestati lo scorso anno da un pool di banche per riprendere lattività, messa a terra dal «virtuale» fallimento, mentre lacquirente assumerà tutti gli impegni che fanno parte dellattuale esercizio dellazienda; secondo le norme che regolano la procedura di amministrazione straordinaria, allacquirente non vengono trasferiti debiti pregressi, né con fornitori, né con enti previdenziali, né con il fisco, che troveranno invece (parziale) soddisfazione grazie al prezzo incassato e alle azioni revocatorie in atto. Su 370 milioni di debiti di Volare, le revocatorie hanno un valore di 260 milioni.
Il quesito - reso più spinoso dallattuale situazione di conflitto di questi giorni - è il seguente: che cosa intende fare Alitalia di Volare? Non si tratta - come sostengono varie voci critiche - di un semplice acquisto di quote di mercato, prive di sinergia con le attività che Alitalia intende sviluppare, con lunico intento di togliere materia alla concorrenza? In effetti il patrimonio più prezioso di Volare sono gli slot da Linate verso Parigi e il Sud dItalia, che avrebbero sinergie anche con altre compagnie. Mentre stupisce, daltro lato, che Alitalia possa riprendere unattività charter, con lacquisto di Air Europe (che fa parte del gruppo Volare), visto che solo tre anni fa lha dismessa in saldo: parliamo di Eurofly che, sotto la guida dello stesso amministratore delegato di allora, Augusto Angioletti, si è sviluppata al punto da centrare felicemente lobiettivo della quotazione in Borsa.
Alitalia - secondo i documenti di cui è venuto in possesso il Giornale - intende fare di Volare la propria compagnia «low cost» del Nord, rivolta quindi a un passeggero non daffari, sensibile al prezzo, diverso dalla clientela tradizionale del vettore pubblico. Avrà un network specializzato per queste finalità, principalmente al servizio della domanda proveniente dal sistema aeroportuale milanese (Linate e Malpensa), puntando allo sviluppo del traffico punto a punto. Volare resterà autonoma rispetto ad Alitalia, ma contribuirà ad aumentare e a differenziare lofferta di questultima, portando anche sinergie di network e nelle manutenzioni. Le vendite saranno soprattutto online, saranno sviluppate nuove destinazioni e aumentate le frequenze.
Nel suo piano, Alitalia prevede di trasportare 1,2 milioni di passeggeri nel 2006 e 2,1 nel 2007, aumentando nel biennio i voli del 70%, da 10mila a 17mila; nel 2007 è previsto un fattore di riempimento del 72% e un ricavo di 3,9 euro per passeggero al chilometro, più del doppio del 2006.
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