«Ecco perché difendiamo i principi e i valori della famiglia»

«Un’istituzione chiave della società civile, primo nucleo organizzato dell’umanità attraverso i millenni, la famiglia, l’unione di un uomo e di una donna, è oggetto di attacchi virulenti e subdoli che ne vorrebbero scardinare le basi, i principi fondamentali. Non lo permetteremo, non lo permetteranno i romani, le migliaia di persone che hanno avuto fiducia in me, mi hanno eletto in Campidoglio e ora mi chiedono di impegnarmi con loro in questa campagna. Davanti al Parlamento grideremo il nostro no a chi vuole distruggere la famiglia, il nucleo fondamentale nel quale e dal quale siamo stati generati, punto di riferimento per i nostri figli e nipoti e per le generazioni future».
Samuele Piccolo, enfant prodige della destra alle ultime comunali, scende in campo con l’entusiasmo dei suoi 25 anni e la forza di un elettorato che lo adora, radicato nella Roma popolare delle periferie, nella Roma di chi è alle prese con i mille problemi quotidiani. Stamattina guiderà il sit-in di protesta a piazza Montecitorio dell’associazione Riferimento Popolare.
Dopo le parole di Benedetto XVI non c’è dubbio che siete in buona compagnia.
«Il Papa ha ribadito il suo no alle unioni radicalmente diverse dal matrimonio fra uomo e donna. E noi comprendiamo la sua preoccupazione. Benedetto XVI ha affermato che la struttura della famiglia non può essere relativizzata e ha diritto di cittadinanza solo quella naturale, fondata sul matrimonio tra uomo e donna. Non siamo contro nessuno, ma ci sia consentita la libertà di criticare modelli di convivenza ufficializzati in Paesi esteri e di sostenere che il matrimonio fra uomo e donna è un interesse sociale imprescindibile».
La vostra manifestazione dunque è contro i Pacs, contro le unioni civili e quelle omosessuali?
«Noi non attacchiamo nessuno ma difendiamo un’istituzione oggetto di una violenta e volgare aggressione da parte di chi vuole minarne le fondamenta. La famiglia è oggetto di un assalto ideologico, dettato da miseri e rozzi interessi politici di chi scimmiotta leader stranieri per nascondere il proprio vuoto di ideali.

Sono convinto che la maggioranza dei romani e degli italiani hanno a cuore il futuro dei propri figli e quindi sono contrari al progetto di questo governo, di questa maggioranza striminzita che cerca fiato e vigore con un’azione distruttiva nei confronti delle istituzioni tradizionali, a cominciare da un bene così prezioso, come la famiglia. E sappiamo bene che senza radici non crescono alberi».

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