«Ecco perché non rinuncio alla bici»

Laura Sonzogni

Milano è bella in bici: è il titolo della guida - stampata dalla Meravigli editrice - che Anna Pavan, ex insegnante in pensione e «ciclomane», ha pensato per gli amatori. E, nonostante i recenti avvenimenti di cronaca, Pavan non cambia opinione: «Non rinuncio alla bicicletta perché è un mezzo economico e veloce - dice - e non devo impazzire per trovare un parcheggio».
Muoversi in bici in una città trafficata come Milano non le crea nessun problema?
«Il senso di insicurezza è molto forte. Io poi ho una certa età e vedo pericoli ovunque. Per questo sto sempre molto attenta, soprattutto alle macchine parcheggiate alla mia destra. La portiera aperta dall’automobilista distratto è la principale minaccia per noi ciclisti».
Ricorda un episodio in cui si è sentita veramente a rischio?
«Una volta mi si è infilata la ruota in un binario del tram, fortunatamente ho recuperato - non so ancora come - l’equilibrio. I binari sono la mia ossessione principale, in centro ce ne sono moltissimi, anche morti, che sarebbe il caso di rimuovere».
Tutta colpa di automobilisti e binari, quindi, se i ciclisti sono vittime di incidenti?
«Certamente no. Mi capita spessissimo di vedere ciclisti che si muovono a zig zag nel traffico parlando al cellulare o passano con il semaforo rosso. Bisogna fare attenzione e rispettare elementari norme di sicurezza, come ad esempio l’uso del casco».
Lei lo usa?
«Diciamo che tendo a indossarlo sempre dopo essermi presa dei grossi spaventi... Poi, passata la paura, capita che lo dimentichi».
Che cosa si può fare per rendere la città più a misura di ciclista?
«Più piste ciclabili e marciapiedi larghi che, con appositi scivoli e segnaletica, possano essere sfruttati anche dalle biciclette, come prevede anche il codice della strada. Spero che questa amministrazione sia più sensibile alle nostre esigenze».
Altri validi motivi - oltre a velocità ed economicità - per usare la bicicletta nonostante tutte queste insidie?
«La bici fa bene alla salute. Io, ad esempio, l’ho scoperta circa vent’anni fa e da allora l’ho sempre usata per andare a scuola, d’estate e d’inverno.

Da quel momento raffreddore e influenza sono sempre più rari. È un ottimo allenamento, per chi, come me, adora muoversi ma non ha mai tempo per andare in palestra. E, non meno importante, andare in bicicletta mi mette di buonumore».

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