Oltre ad allungare i tempi di cause, processi, rimborsi e autorizzazioni, la burocrazia all'italiana riesce anche a rallentare la tempestività delle informazioni sul traffico. Fino a creare ingorghi come quello che lo scorso venerdì 17 ha intrappolato nella neve migliaia di automobilisti sul tratto appenninico dell'Autostrada le Sole. La colpa di quanto è successo non può essere attribuita solo ai ritardi nellaggiornamento dei messaggi sui pannelli elettronici o nei notiziari radiofonici, ma anche questa lentezza ha indubbiamente contribuito ad allungare la coda di veicoli bloccati.
Ma perché un servizio di pubblica utilità non riesce a dimostrarsi all'altezza del suo nome? La risposta è relativamente semplice, tutte le informazioni diramate su scala nazionale dal Cciss e da Isoradio devono essere «preventivamente controllate e validate» dalla Polizia stradale. Si tratta di una forma di cautela, per evitare che l'eventuale trasmissione di notizie relativi a blocchi o rallentamenti inesistenti possa costare agli enti una causa civile.
«Tutto nasce dal fatto che al 30% degli italiani sia statisticamente riconosciuto uno scarso senso civico - è la considerazione dell'ingegner Francesco Mazzone, responsabile dei progetti di infomobilità locale dell'Aci - quindi non si può fare affidamento sulle segnalazioni dirette che arrivano dagli automobilisti. Al contrario di quanto avviene in altri Paesi, per esempio in Germania, dove questa percentuale è sensibilmente più bassa e i notiziari in materia di traffico sono molto più puntuali». Quanto successo da noi non è purtroppo un caso isolato, gravi carenze informative si sono già verificate nel 2006 (quando Isoradio fu accusata di trasmettere solo aggiornamenti filtrati da Autostrade per l'Italia), nel 2008, e l'argomento ha raggiunto il Senato la scorsa primavera, dopo che il 10 marzo un'altra nevicata aveva reso intransitabile l'autostrada A24. Ma gli automobilisti non furono avvertiti in modo adeguato
Che capiti durante l'esodo estivo, nelle giornate dei ponti di Pasqua o a seguito di eventi climatici eccezionali, non cambia la sensazione di rabbia e di impotenza di chi si trova, suo malgrado, obbligato a trascorrere lunghe ore su una strada senza la possibilità di percorrere un solo metro o di tornare sui propri passi. E magari dover pure pagare il pedaggio, aggiungendo la beffa al danno.
Troppo spesso le indicazioni relative ai problemi di circolazione arrivano in ritardo, e non certo tempestivi sono gli aggiornamenti una volta risolto il problema. Tutto dipende quindi dai tempi tecnici della comunicazione tra i canali che diffondono i notiziari e la polizia stradale, che ha un ruolo ufficiale all'interno del Centro coordinamento informazioni sulla sicurezza stradale (il Cciss). Purtroppo, però, un vuoto di soli 15 minuti può generare un ingorgo di proporzioni enormi, visti i flussi di traffico sulle nostre arterie. Se il sistema attuale mostra la corda nelle situazioni quotidiane, raggiunge rapidamente il collasso in caso di eventi straordinari.
Ma non è detto che questa condizione debba sempre rappresentare la norma, perché le tecnologie possono aiutare. Se in passato il sistema Tmc utilizzato da radio e navigatori presentava molte lacune, visto che le informazioni erano praticamente le stesse che si potevano ricevere dagli altri canali, i Gps di nuova generazione aggirano l'ostacolo del passaparola tra organizzazioni. I ritmi del traffico sono infatti rilevati sfruttando la rete di telefonia mobile. Dato che c'è almeno un cellulare in ogni auto, se un certo numero di questi risulta fermo su un determinato tratto di strada, il sistema legge automaticamente e immediatamente una situazione critica. All'Automobile Club assicurano che sono in arrivo importanti novità in materia, che passano attraverso l'integrazione delle informazioni locali con quelle nazionali.
Il ministro delle infrastrutture Altero Matteoli ha dichiarato che l'emergenza sarebbe stata più gestibile sulla viabilità ordinaria. Le code ci sarebbero state, ma si sarebbe evitata la notte al gelo.
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