LA COSTITUZIONE TEDESCA ha un obiettivo primario: evitare unaltra Weimar, la cui instabilità politica portò al nazismo. Pertanto la Carta fondamentale dello Stato non prevede che il cancelliere possa dimettersi dacchito o invitare il Bundestag (la Camera bassa) allo scioglimento.
PER GARANTIRE LA STABILITÀ dellesecutivo la Costituzione impedisce al Parlamento di procedere allautoscioglimento e impone il cosiddetto voto di sfiducia costruttiva, vale a dire che nel Bundestag deve formarsi una maggioranza che sfiduci il cancelliere in carica e ne proponga e voti un altro. Ciò avvenne per esempio nel 1982: nel governo di centrosinistra Spd (Partito socialdemocratico)-Fdp (Partito liberale), presieduto dal socialdemocratico Helmut Schmidt, i liberali decisero di uscire e di formare un governo di centrodestra con la Cdu-Csu (democristiani) di Helmut Kohl.
NEL MARZO 1983 Kohl volle legittimare con voto popolare il proprio esecutivo e indisse le elezioni, vincendole. Fu linizio dellera Kohl conclusasi dopo quindici anni, nel 1998, quando Schröder sconfisse il cancelliere della Riunificazione.
OGGI LA SITUAZIONE È DIVERSA. I democristiani non dispongono al Bundestag della maggioranza e i Verdi, alleati della Spd, puntano a mantenere lo schieramento di centrodestra allopposizione. Al cancelliere non resta che ricorrere a una soluzione paradossale: chiedere ai suoi deputati e ai suoi alleati verdi di votargli contro. Verrebbe sfiduciato, senza che tuttavia ci fosse automaticamente il successore proveniente dal fronte opposto, come richiesto dalla Costituzione. In questo caso larticolo 68 della Carta Fondamentale stabilisce che il presidente della Repubblica - quello in carica è Horst Köhler - sciolga su proposta del cancelliere il Bundestag, scioglimento che deve avvenire entro 21 giorni.
Il PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA non può di sua iniziativa né mandare a casa i deputati né designare un candidato cancelliere. Sciolto il Bundestag, le nuove elezioni vanno indette nel termine di sessanta giorni.
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