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Ecco come sarà somministrato

Le dosi del vaccino contro l’influenza tanto attese usciranno dalle aziende farmaceutiche fornitrici dell’Italia non prima della fine di ottobre. Sicuramente i primi di novembre. E la vaccinazione a tappeto partirà immediatamente. Dove andranno a finire questi vaccini? Ogni regione è dotata di diversi centri di stoccaggio. Cioè magazzini dove si depositeranno i vaccini che poi verranno distribuiti alle varie Asl regionali, a seconda della necessità. Chi vaccinerà chi? Innanzitutto i privati. Le Regioni stanno stipulando con la categoria dei medici di base e dei pediatri delle convenzioni per cui il privato potrà rivolgersi al proprio medico per farsi iniettare il virus. Salvo modifiche, le dosi saranno due, che verranno iniettate a distanza di quattro settimane l’una dall’altra. Le iniezioni sono gratuite e il medico sarà indennizzato per il servizio dalla Asl di competenza a seconda del piano regionale sottoscritto. Per il personale pubblico la situazione varia, gli operatori della sanità riceveranno il vaccino direttamente sul posto di lavoro, le Asl si occuperanno del personale degli altri servizi essenziali, che lavorano in strutture fondamentali come il 118 o le rianimazioni, per passare immediatamente dopo alle forze dell’ordine, alla Protezione civile, agli addetti a trasporti, energia, acquedotti.
Ad essere vaccinati in questa prima fase saranno tutte le persone che hanno malattie croniche, quali ad esempio asma o patologie cardiovascolari. Queste persone saranno anche vaccinate contro l’influenza stagionale.

In una fase successiva, che partirà a gennaio, si dovrebbe procedere a vaccinare altre fasce della popolazione, quali tutte le persone sane tra i 2 e i 27 anni, una fascia di età che a livello mondiale ha fatto registrare più casi.

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