Larte è un azzardo del pensiero. Unintuizione. Dal gesto (mentale) dellartista si generano corto-circuiti. Fatti di analogie, metafore, paradossi. Insomma larte è energia allo stato puro. Al solo applicarla, imbrigliarla, metterla a disposizione del pubblico si offre la possibilità dellilluminazione. Da qui sono partiti Francesco Cascino e Gianluca Marziani, curatori dellultima edizione del Premio Terna, per selezionare le opere di debuttanti da affiancare alle testimonianze dei nomi affermati. Più esattamente, dal connubio e confronto di due temi: quello del dialogo delle generazioni e dellenergia pura.
I risultati di questa selezione sono ora visibili nella mostra allestita fino al 14 gennaio al Tempo di Adriano di Roma. Il dialogo tra le generazioni è quasi un atto dovuto. Anche il Premio Terna, infatti, intende celebrare il 150º anniversario della nascita della nazione. «(+150) Visione: Origine e Potere. Energia attraverso le generazioni» è il titolo del concorso (tremila le opere selezionate) che ha visto affermarsi tra i giovani Ettore Spalletti, Andrea Nacciarriti, Giancarlo Norese, Cai Weidong, Zimmerfrei, Zhao Yiquian e Ciriaca+Erre. Le loro opere sono affiancate a quelle di maestri riconosciuti come Carla Accardi, Carlo Benvenuto, Maurizio Cannavacciuolo e Maurizio Mochetti. Le opere dei primi e dei secondi messe a confronto celebrano la forza della visione, dellintuizione, e la capacità di proiettare se stessi e gli altri nel futuro.
La «visione» del nostri padri fondatori è considerata a tutti gli effetti unintuizione piena di energia, monito ed esempio virtuoso per gli aspiranti «inventori» di oggi.
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