Ecco Zotti, «rivale» di Castellazzi

Ecco Zotti, «rivale» di Castellazzi

Carlo Zotti ha finalmente raggiunto la Sampdoria. Dopo che la società blucerchiata e la Roma avevano già trovato un accordo per il trasferimento del portiere giallorosso durante la scorsa settimana, ieri, dopo le visite mediche effettuate dal giocatore lunedì, la società ha ufficializzato l'operazione. Zotti, arriva alla Samp in prestito con diritto di riscatto della metà del cartellino. Il portiere, nato a Benevento il 3 settembre del 1982, vestirà la maglia numero 15 e si giocherà il posto da titolare con Luca Castellazzi. Un acquisto obbligato per la Samp dopo l'infortunio di Gianluca Berti, che potrà tornare solo verso fine febbraio, e la scelta di dirottare Padelli da Crotone a Londra con la maglia del Liverpool. Quella di Zotti, che ieri pomeriggio si è già allenato con i nuovi compagni, sembra una favola a lieto fine visto che il giovane estremo difensore era già stato vicino al club ligure in due occasioni negli ultimi due anni. Nell'estate del 2005 soprattutto, quando la Samp fu bruciata dalla concorrenza dell'Ascoli che sembrava potergli offrire un posto da titolare poi sfumato visto che, l'allora tecnico dei bianconeri Giampaolo, gli ha preferito Coppola. La scelta di ritornare a Roma è ancora più infelice visto che in giallorosso, quest'anno, non ha visto neanche la panchina. A Genova ha sei mesi per tentare di convincere lo staff blucerchiato a riscattare parte del suo cartellino per diventare il portiere del futuro della Sampdoria.
Dalla Samp del futuro a quella del passato, c'è una ex meteora blucerchiata che, dopo essersi perso dal punto di vista professionale, si sta perdendo anche nella vita. Ariel Ortega, detto "El Burrito", che militò nella Sampdoria nell'anno della retrocessione della squadra di Spalletti ed ora è in forza al River Plate, non riesce a liberarsi dalla dipendenza da alcolici che lo tormenta da oltre un anno. «El Burrito, un'altra volta all'inferno» è il titolo che il quotidiano argentino Diario Popular ha riservato alla vicenda che interessa il calciatore che era considerato l'erede naturale di Maradona. Lo stato di depressione in cui è caduto l'argentino sembra essere molto grave, tanto da costringere i medici della squadra a sedarlo durante un ritiro del River.

Secondo quanto riportato dal quotidiano sudamericano, le condizioni psicologiche di Ortega, hanno generato «paura e preoccupazione» nei dirigenti della squadra che hanno deciso il suo ritorno a Buenos Aires, per la ripresa di un intenso trattamento disintossicante.

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