Da Eco a Harper Lee Gli autori più amati non sono più tra noi

In cima alla classifica di questa settimana era facile immaginare chi sarebbe arrivato. E infatti eccolo il libro postumo di Umberto Eco, il primo pubblicato con la neonata La nave di Teseo. Pape Satàn Aleppe supera di un soffio, con le sue 8mila e 600 copie la Chiara Gamberale di Adesso (Feltrinelli) che si ferma a 8mila e 300. Del resto il libro di Eco, una nuova infornata di «Bustine di Minerva» (la rubrica che l'autore teneva sull'Espresso) dopo quelle già pubblicate in Il secondo diario minimo, La bustina di Minerva e A passo di gambero, ha ampiamente beneficiato dell'onda di commozione seguita alla morte di uno fra i maggiori intellettuali italiani. Sia detto senza nulla togliere al valore di queste brevi riflessioni che Eco ha selezionato privilegiando le sue rubriche che affrontavano il tema più caro a Zygmunt Bauman, quello del mondo liquido.Papa Francesco (nella sua chiacchierata con Andrea Tornielli) deve invece accontentarsi della terza posizione. Ormai Il nome di Dio è Misericordia (Piemme) si attesta attorno alle 4mila e 800 copie. A tallonare sua Santità è un libro che ha ricevuto anch'esso una spinta emozionale dalla morte della sua autrice. Il buio oltre la siepe (Feltrinelli) di Harper Lee viene riscoperto dopo i grandi necrologi delle pagine culturali e arriva al quarto posto. Ai piani più bassi si fa invece vedere The Danish Girl di David Ebershoff (Giunti) che arriva, per ora, all'ottavo posto. In questo caso a dare slancio al volume non è un lutto, bensì l'arrivo nelle sale del film omonimo (anche se agli Oscar si è dovuto accontentare di un premio minore).

Invece torna a fluttuare verso l'alto contando solo sulle proprie forze La ragazza del treno (Piemme). Paula Hawkins raggiunge il settimo posto: pare non esserci limite alla sua longevità. Certo esistono veri immortali come Marie Kondo o Carlo Rovelli. Ma per un romanzo come La ragazza del treno è un'altra storia.

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