Fabrizio Ravoni
da Roma
Domani mattina i 25 ministri dellEconomia dellUnione europea saranno chiamati ad approvare un documento che rischia di diventare una mina sulla strategia di politica economica del governo Prodi.
Dopo quattro anni di procedura per deficit eccessivo, e a un passo dalle sanzioni, la Germania ha riportato il proprio deficit sotto il 3%, al 2,8% per lesattezza. Un risultato che la Merkel vuole veder riconosciuto. Così, linformalità di questo Ecofin verrà meno nella prima colazione di domani, quando i 25 ministri approveranno (di solito, negli Ecofin informali non vengono assunti fatti formali) un documento che apprezza gli sforzi sostenuti dalla Germania.
Ma non si ferma qui. Il documento della Commissione ricorda che «tutti i miglioramenti di bilancio determinati da maggiori entrate, devono essere utilizzati per la riduzione del deficit». Una formula che, a una prima lettura, può sembrare pleonastica per leuroburocrazia economica. Ma non lo è. In primo luogo, la Commissione invita Berlino a fare chiarezza sulle cifre; e non a cadere nella tentazione di scaricare dal 2006 al 2007 quote di maggiori entrate. In seconda battuta, il principio diventa valido per tutta lUnione europea; ma doppiamente per lItalia.
Bruxelles vuole vederci chiaro su questo forte miglioramento del fabbisogno italiano (ridotto di 22 miliardi). Se scende il fabbisogno, deve scendere anche il deficit. E visto che il miglioramento è determinato in massima parte dal maggior gettito e la differenza fra le entrate di cassa e quelle di competenza (valido per il calcolo del deficit) è minima, il forte miglioramento deve trovare spazio anche nel rapporto valido per il Patto di stabilità. Insomma, per la Commissione europea il dato di deficit di questanno al 4% non è più ragionevole: sia per landamento del gettito, sia per la dinamica del pil.
In altre parole, la Commissione parla alla nuora tedesca perché la suocera italiana capisca. Bruxelles vuole trasparenza sui conti. Soprattutto dopo lannuncio di Padoa-Schioppa di ridurre da 35 a 30 miliardi la manovra per il 2007. Quante sono le maggiori entrate del 2006, si chiedono gli esperti europei? E perché non vengono conteggiate nel deficit? Se il governo Prodi usasse la stessa trasparenza della Merkel (invece di tentare di scaricare sul 2007 le maggiori entrate), il deficit di questanno potrebbe scendere a ridosso del 3% (3,1-3,2%).
Da notare che la curiosità della Commissione non è orientata a confermare il sillogismo: maggiori entrate, minore manovra. È lesatto contrario, in linea con il Patto di stabilità riformato. Il Patto prevede che i Paesi con un alto debito (e il nostro, in termini percentuali con il pil, è il più alto dEuropa) debbano rafforzare gli interventi di correzione quando il ciclo economico lo permette (nel good time); mentre chiude un occhio sugli interventi in periodi di bassa crescita (bad time). Ora siamo in un periodo di good time.
Quindi, la Commissione europea europea si aspetta dallItalia una manovra rigorosa; certo non inferiore ai 30 miliardi di euro.
Un obiettivo che, al momento, resta teorico per buona parte dellUnione europea; ma che deve essere comunque perseguito.
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