Dazi, l'Ue frena gli Usa: "L'intesa non è giuridicamente vincolante". Trump: "Incontro molto buono con la Cina"

La nota della Commissione differente da quella degli Usa: "Negozieremo ulteriormente per attuare l'accordo. Ma sulla digital tax decidiamo noi"

Dazi, l'Ue frena gli Usa: "L'intesa non è giuridicamente vincolante". Trump: "Incontro molto buono con la Cina"
00:00 00:00

L'Unione europea ha pubblicato una nota informativa sul patto sui dazi siglato domenica in Scozia. Nel testo sono confermati i punti e le percentuali già emersi a Bruxelles nella mattinata, ma restano differenze rispetto alla scheda informativa diffusa ieri sera dalla Casa Bianca.

Tra i punti non concordanti tra i due testi i dazi su chip e farmaci, che secondo l'esecutivo comunitario al momento non sono tassati. Nella nota Ue inoltre non compare alcun impegno di Bruxelles sulla digital tax. Inoltre l'Europa ha spiegato che l'accordo "non è giuridicamente vincolante" e che continueranno i negoziati tra Washington e Bruxelles.

Trump: "Incontro molto buono con la CIna, potrei incontrare Xi prima di fine anno"

Gli Stati Uniti e la Cina hanno avuto "un incontro molto buono oggi". Lo ha detto Donald Trump, aggiungendo che potrebbe avere un incontro con Xi Jinping "prima della fine dell'anno". Rispondendo poi ad una domanda dei giornalisti a bordo dell'Air Force One sulla possibile estensione della tregua dei dazi, il presidente ha detto che domani si incontrerà con i suoi negoziatori per decidere "se approvarla o meno". Il ministro del Tesoro Scott Bessent, al termine dei due giorni di negoziati con i cinesi a Stoccolma, aveva già detto che domani ci sarà un incontro nello Studio Ovale "per analizzare l'accordo" con Trump che "poi deciderà se la pausa continuerà così come è ora".

Trump: "Accordo con India non è stato finalizzato"

L'accordo commerciale con l'India "non è stato finalizzato". Lo ha detto Donald Trump parlando con i giornalisti a bordo dell'Air Force One che lo sta riportando a Washington.

Cina: con Usa colloqui costruttivi, estesa tregua sui dazi

I colloqui commerciali tenuti a Stoccolma tra Cina e Stati Uniti "sono stati franchi, costruttivi e approfonditi". Lo riporta l'agenzia Xinhua, citando il rappresentante per il commerciale internazionale cinese Li Chenggang, secondo cui le parti "continueranno a premere per l'estensione della pausa sul 24% dei dazi reciproci da parte Usa, così come sulle contromisure dalla parte cinese".

Foti: "Su dazi quadro poco chiaro, non possibili valutazioni"

"Per quanto riguarda l'ipotesi di utilizzare le risorse del Pnrr per compensare le aziende colpite dai dazi, non c è un quadro sufficientemente chiaro, atteso che il tema chiaramente è quello di verificare gli impatti delle esenzioni, concesse o meno". Così in una nota Tommaso Foti, ministro per gli Affari Europei, il Pnrr e le Politiche di coesione. "Sicché non è possibile avanzare alcuna valutazione fino a quel momento e tantomeno prospettare una rimodulazione coerente del Pnrr. A tacer del fatto che questo ultimo verrà rappresentato e discusso in Parlamento e non sui media, essendo quello l'organo deputato a decidere".

Urso: "Sui dazi intesa importante che evita l'escalation"

"Questo è il momento decisivo delle trattative. L'accordo raggiunto dalla Commissione rappresenta un'intesa politica, importante e significativa, che evita l'escalation e quindi la guerra commerciale. Ma ora occorre declinarlo nei vari comparti, per renderlo equo e sostenibile. Metteremo in campo il massimo sforzo a tutela del Made in Italy: dalla componentistica auto alla farmaceutica, dalla microelettronica alla meccanica, dai vini all'agroalimentare". Lo ha dichiarato, secondo quanto si apprende, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervenendo alla riunione del Caie commentando l'intesa tra Unione Europea e Stati Uniti sui dazi al 15%. "L'obiettivo - ha aggiunto Urso - non è ancora raggiunto ed è questo il momento di far pesare le nostre ragioni". Per quanto ci riguarda "dobbiamo anche evitare che ci siano conseguenze sugli investimenti esteri in Italia".

Financial Times: impegno Ue di acquistare energia per 750 miliardi dagli Usa è irrealizzabile

L'impegno europeo di acquistare energia statunitense per 750 miliardi di dollari in tre anni, concordato nell'ambito dell'accordo commerciale stretto domenica tra Ue e Usa, è "irrealizzabile" e fondato su "numeri campati in aria". Lo riporta il Financial Times, evidenziando lo scetticismo degli analisti per un piano carente di dettagli e un obiettivo "che coinvolge decisioni di aziende quotate in borsa, in un continente che cerca anche di decarbonizzare la propria economia". "Anche se l'Europa volesse aumentare le sue importazioni, non so con quale meccanismo l'Ue possa obbligare queste aziende a comprare più energia americana", ha detto Matt Smith, analista della società di consulenza energetica Kpler, alla testata britannica, sottolineando che i numeri sono "campati in aria" e che il dovere delle aziende nei confronti dei propri azionisti è quello di acquistare la materia prima al prezzo più conveniente. Mentre Anne-Sophie Corbeau, analista presso il Center on Global Energy Policy della Columbia University, ha evidenziato che se l'Ue dovesse attenersi all'accordo dovrebbe importare volumi molto maggiori di gas e petrolio dagli Usa, a spese di altri fornitori. Inoltre, il tutto si basa sull'ipotesi che i prezzi degli idrocarburi rimangano elevati o addirittura aumentino affinché l'obiettivo di spesa di 250 miliardi all'anno rimanga a portata. Senza contare l'obiettivo dichiarato dal presidente Usa Donald Trump di intervenire sul caro-energia, desiderio condiviso dalla politica europea. "Noi vogliamo ridurre le bollette energetiche e il presidente Trump vuole abbassare i prezzi del petrolio; quindi questo accordo non ha alcun senso", chiosa la ricercatrice francese.

Nel 2024 l'Ue ha importato oltre 435 miliardi di dollari di energia, ma solo 75 miliardi di forniture di idrocarburi. Anche al netto dei piani europei per ridurre le importazioni dalla Russia, che lascia ampio margine per l'aumenti di quelle statunitensi, è difficile vedere come l'Ue possa quintuplicare il valore delle importazioni di energia mentre aumenta la produzione di energia da fonti rinnovabili, come spiega a Ft Bill Farren-Price, responsabile della ricerca sul gas presso l'Oxford Institute for Energy Studies. "La domanda di gas in Europa è debole e i prezzi dell'energia stanno scendendo. In ogni caso, sono le aziende private, non gli Stati, a stipulare i contratti di importazione energetica", ha detto, aggiungendo che "piaccia o meno, in Europa stanno vincendo le pale eoliche". Gli analisti fanno notare la propensione del presidente statunitense per grandi annunci rimasti poi inapplicati, come l'accordo commerciale del 2020 con la Cina durante il suo primo mandato, secondo cui quest'ultima avrebbe dovuto acquistare 200 miliardi di dollari di export statunitense aggiuntivi, ma non lo fece. Come ha detto Kevin Book, amministratore di ClearView Energy Partners di Washington, alla testata britannica, si tratta di "un precedente poco incoraggiante per l'impegno energetico Ue-Usa da 750 miliardi". Viceversa, i produttori Usa si sono mostrati entusiasti dell'accordo, che secondo Trump porterà a una nuova era di "dominio energetico" Usa: secondo l'industria sarà più facile che le aziende europee importatrici firmeranno più contratti di fornitura con gli Usa. L'American Petroleum Institute, gruppo di pressione dell'industria petrolifera di Washington, ha detto che l'accordo "consoliderà il ruolo dell'America" come fornitore essenziale per l'Europa, mentre Den Bell, presidente di Commonwealth Lng, ha dichiarato che potrebbe diventare un catalizzatore di investimenti per la costruzione di nuovi impianti di liquefazione nel Golfo del Messico, centro dell'industria del gas americano.

Ue: in Scozia Trump ha chiesto a von der Leyen dazi al 30%

All'inizio dell'incontro a Tunrberry, in Scozia, Donald Trump ha chiesto a Ursula von der Leyen dazi sui prodotti europei del 30%. Lo ha detto il portavoce della Commissione europea per il Commercio, Olof Gill, durante il briefing quotidiano con la stampa. "Qualche settimana fa parlavamo di un dazio generalizzato del 30% e all'inizio dell'incontro" tra i due presidenti "questa è stata la richiesta della controparte", ha evidenziato. "Ora abbiamo raggiunto un tetto generalizzato del 15%: non è il risultato perfetto per l'Ue, né per gli Stati Uniti, stiamo traendo il meglio da una situazione difficile", ha aggiunto.

Ue: "Nessun compromesso con Usa su norme alimentari e sanitarie"

"Non modifichiamo le nostre regole, il nostro sistema alimentare, sanitario e di sicurezza, di cui i nostri cittadini si fidano e che ha richiesto decenni per essere costruito. Rimane pienamente e saldamente in vigore". Lo ha detto il portavoce della Commissione europea per il Commercio, Olof Gill, interpellato sulle divergenze con Washington nelle note informative sull'intesa sui dazi. "All'interno di questa architettura, ci sono sempre modi per valutare l'attuazione delle regole. Possiamo semplificare alcune aree ed è il tipo di cose di cui abbiamo parlato con i nostri partner americani. Mi aspetto che nei prossimi giorni si faccia chiarezza su questo punto, mentre prosegue il dialogo per finalizzare la dichiarazione congiunta", ha evidenziato il portavoce.

Ue: "Intesa sui dazi non è giuridicamente vincolante"

"L'accordo politico del 27 luglio 2025 non è giuridicamente vincolante. Oltre a intraprendere le azioni immediate impegnate, l'Ue e gli Usa negozieranno ulteriormente, in linea con le rispettive procedure interne, per attuare pienamente l'accordo politico". E' quanto si legge nella nota della Commissione sull'intesa sui dazi siglata domenica. L'accordo risponde agli interessi economici fondamentali dell'Ue, ovvero relazioni stabili e prevedibili con gli Usa. Allo stesso tempo, rispetta pienamente la sovranità normativa dell'Ue e protegge i settori sensibili dell'agricoltura europea, come la carne bovina o il pollame", si legge.

L'Ue replica agli Usa: "Su tasse digitali decidiamo noi"

"Non cambiamo le nostre regole e il nostro diritto di regolamentare autonomamente nello spazio digitale. La dichiarazione della Casa Bianca afferma che confermiamo che non adotteremo né manterremo le tariffe di utilizzo della rete e che manterremo zero dazi doganali sulla trasmissione elettronica. E' corretto, ma ciò non interferisce con lo spazio normativo". Lo afferma il portavoce della Commissione europea per il Commercio, interpellato sulla dichiarazione della Casa Bianca secondo cui l'Ue si è impegnata a non introdurre tasse per le Big Tech nel quadro dell'intesa sui dazi.

L'Ue pubblica sua nota sui dazi, differenze da quella Usa

L'Unione europea ha pubblicato una nota informativa sul patto sui dazi siglato domenica in Scozia. Nel testo sono confermati i punti e le percentuali già emersi a Bruxelles nella mattinata. Permangono, invece, differenze rispetto alla scheda informativa diffusa ieri sera dalla Casa Bianca. Tra i punti non concordanti tra i due testi i dazi su chip e farmaci, che secondo l'esecutivo comunitario al momento non sono tassati. Nella nota Ue inoltre non compare alcun impegno di Bruxelles sulla digital tax.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica