
Mercoledì 5 marzo, il presidente cinese Xi Jinping ha partecipato alla terza sessione del 14° Congresso nazionale del popolo, l'organo legislativo nazionale della Repubblica popolare. Durante questa riunione, è stata annunciata la volontà del Paese di raggiungere l’obiettivo di crescita economica del 5% nel 2025, pari al traguardo dell’anno precedente.
Durante la sessione, sono stati indicati anche altri punti di sviluppo chiave per i prossimi mesi, tra cui un tasso di disoccupazione urbana rilevato di circa il 5,5%, oltre 12 milioni di nuovi posti di lavoro nelle città e un aumento di circa il 2% dell’indice dei prezzi al consumo. L’anno in corso, inoltre, avrà una certa rilevanza poiché è l’ultimo del 14esimo Piano quinquennale (2021-2025) e sarà cruciale per la stesura del prossimo. Secondo diversi osservatori, come riportato da Cgtn, le politiche governative punteranno dunque sia a sostenere la crescita, sia a gettare le basi per la modernizzazione del Paese nel lungo periodo.
Oltre a questo, nel rapporto si legge che la Cina ha adottato una politica fiscale più proattiva e ha applicato una politica monetaria adeguatamente accomodante. Per questo motivo, il rapporto deficit/Pil per il 2025 è stato fissato a circa il 4%, un punto in più rispetto al 2024. Altro tema centrale, l’espansione della domanda interna, evidenziata come motore di crescita principale e ancora dello sviluppo economico. Un obiettivo, questo, che Pechino ha intenzione di raggiungere emettendo un totale di 1.300 miliardi di yuan di obbligazioni speciali del Tesoro a lunghissimo termine.
Spazio anche alle nuove forze produttive di qualità, allo sviluppo e promozione di settori emergenti destinati a diventare fondamentali nel futuro, come la tecnologia quantistica e l’economia a bassa quota, all’aggiornamento delle industrie tradizionali, e all’inserimento sempre maggiore dell’intelligenza artificiale all’interno dei meccanismi di produzione.
Proprio per quanto riguarda l’aggiornamento tecnologico, nel rapporto è stato sottolineato l’impegno della Repubblica popolare nel raggiungimento
dell’autosufficienza e nella promozione dell’innovazione. Per questo, la Cina riformerà gli istituti di ricerca, rafforzerà la collaborazione tra industria e università e darà alle imprese un ruolo maggiore nell'innovazione.
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