Economia e finanza

Unione economica eurasiatica: il piano del Kazakistan

Il Kazakistan ha fatto della multivettorialità un mezzo per un fine: l'indipendenza politica ed economica. Esplorare questo concetto equivale anche a capire quello che è il punto di vista di Astana sull'Unione Economica Eurasiatica

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L'Unione Economica Eurasiatica (UEE) è uno dei più importanti progetti di integrazione economica dell'Eurasia. Meno affollata e meno politica dell'Unione Europea, da cui ha ripreso però la logica funzionalistica, l'UEE è una creazione dalle molteplici possibilità, anche perché composta da economie-chiave per i mercati energetici globali, che fino a oggi, però, non è riuscita a esprimere appieno il suo potenziale.

È noto che la Russia ambisca a trasformare l'Uee in direzione dell'UE, rendendola una comunità politica, e che stia utilizzando i processi di amalgama per sveltire i lavori all'interno di quel cantiere che è l'Unione Russia-Bielorussia. È altresì vero, però, che le resistenze in tal senso sono piuttosto forti, storicamente fondate, e che uno dei principali detrattori della politicizzazione dell'Uee è il Kazakistan.

Integrazione economica, non politica

Il 24 maggio, intervenendo alla sessione plenaria della seconda edizione del Forum Economico Eurasiatico, il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev ha espresso una serie di perplessità sui tentativi di politicizzare l'Uee e sulla crescente integrazione tra Russia e Bielorussia, iconizzata dal trasferimento di armamenti nucleari della prima nella seconda.

L'Unione Russia-Bielorussia, parafrasando e interpretando le parole del presidente kazako, sarebbe suscettibile di creare una realtà a due corsie, dunque disfunzionale, con una protagonizzata dal duo Mosca-Minsk, agente politicamente, culturalmente ed economicamente come una singola entità, e con l'altra percorsa, a velocità più moderata, da Astana, Biškek ed Erevan.

Tokayev ha inoltre ricordato ai presenti gli obiettivi statutivi del Trattato fondativo dell'Uee, che fanno di essa un'organizzazione essenzialmente di cooperazione economica, e che Astana è e sarà tanto contraria agli sforzi in direzione di un'integrazione politica quanto favorevole ad una maggiore cooperazione in investimenti e infrastrutture. Ogni altra agenda di stretto coordinamento, ha continuato Tokayev, andrebbe comunque discussa nel "prisma dell'economia".

Interconnettività e crescita

L'intervento del presidente kazako è stato focalizzato sul futuro dell'Uee. Futuro che non dovrebbe essere politico, perché ne tradirebbe i valori e gli obiettivi originari, ma essenzialmente economico e con uno sguardo al resto dell'Asia. Continente col quale l'Uee dovrebbe cercare di creare sinergie nel nome di interconnettività dai vantaggi collettivi.

Gli obiettivi primari dell'Uee e dei suoi singoli membri, in questo momento, per Tokayev sono l'approfondimento della cooperazione con la Cina, che è il primo partner commerciale dell'organizzazione, e lo sviluppo in parallelo del Corridoio di trasporto Nord-Sud, definito un elemento critico per la "nuova logistica globale", e della Rotta internazionale di trasporto trans-caspica, fondamentale per i traffici Europa-Turchia-Caucaso-Asia centrale-Cina.

Se da una maggiore e migliore integrazione tra Ue, Uee ed Estremo Oriente dipende il benessere di tutti, dall'ampliamento della rete infrastrutturale del Kazakistan dipendono la velocità, la praticabilità e la comodità dei traffici commerciali da un estremo all'altro del supercontinente – essendo, come dimostrato dal fatto che è la fermata di undici rotte transcontinentali, il principale snodo logistico dell'Eurasia.

Nel contesto dell'ammodernamento e del potenzialmente dello scheletro infrastrutturale kazako, ha spiegato Tokayev al Forum, sono in fase di pianificazione la connessione ferroviaria Bakhty-Ayagoz e un nuovo posto di controllo doganale al confine con la Cina.

Progetti che, ha sottolineato il presidente kazako, "riducono significativamente la distanza e i tempi di consegna delle merci in Cina non soltanto dal Kazakistan, ma anche dalla Siberia occidentale" e per la realizzazione dei quali Astana, dunque, auspica la collaborazione di Mosca.

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