Guerra in Ucraina

Rublo ai minimi, la Banca centrale corre ai ripari: cosa succede in Russia

Crisi valutaria in Russia. La Banca centrale annuncia una riunione straordinaria il 15 agosto per alzare i tassi. Critiche dal Cremlino all'istituto guidato da Elvira Nabiullina

Rublo ai minimi, la Banca centrale corre ai ripari: cosa succede in Russia

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Rublo ai minimi dal 2022, superata quota 100 dollari: cosa succede in Russia

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Rublo in picchiata. La valuta russa ha superato oggi il valore di 100,18 per un dollaro statunitense, una perdita giornaliera del 2% e la cifra più bassa dall'11 marzo 2022, quando un rublo equivaleva a 130 dollari. Il più recente deprezzamento, incominciato nel mese di giugno e proseguito dopo la rivolta di Evgenij Prigozhin in Russia che ha creato forte instabilità, ha costretto la Banca centrale russa a convocare una riunione straordinaria in programma domani martedì 15 agosto. "Martedì 15 agosto 2023 si terrà una riunione del Consiglio di amministrazione della Banca di Russia per esaminare la questione del livello dei tassi di riferimento", si legge in una nota della Bcr. Dopo l'annuncio dell'istituto guidato dalla governatrice Elvira Nabiullina, il dollaro è sceso a 99 rubli. Molto probabilmente la banca interverrà con un nuovo incremento dei tassi.

La caduta del rublo, che ha perso il 27% del suo valore rispetto al dollaro nell'ultimo anno, è stata causata da diversi fattori, tutti legati al conflitto in corso in Ucraina. Dall'aumento della spesa militare al calo dell'export russo fino all'inevitabile fuga di capitali stranieri, il Cremlino ha dovuto affrontare la più grande minaccia all'economia del Paese e lo ha fatto puntando sul pagamento delle materie prime nonostante il macigno delle sanzioni occidentali e il default sul debito estero scattato il 27 giugno dello scorso anno. Gli introiti provenienti dall'energia hanno più o meno compensato gli effetti delle sanzioni, ma adesso qualcosa sta cambiando.

Le misure attuate fino a questo momento da Mosca, come ad esempio l'obbligo di pagare solo in rubli e il taglio alla produzione di petrolio che ha fatto salire il prezzo del greggio, potrebbero aver esaurito la loro efficacia. Il governo russo, segnala il Financial Times, è alla disperata ricerca di nuovi compratori, ma "la debolezza del rublo offre alla Russia un incentivo ad aumentare le esportazioni di petrolio proprio quando l'Arabia Saudita riduce l'offerta, in parte per sostenere il collega dell'Opec+. Questa relazione non è sostenibile".

In un editoriale pubblicato sul sito dell'agenzia di stampa Tass, Maxim Oreshkin, consigliere economico di Vladimir Putin, ha criticato le azioni della Banca centrale russa, accusata di aver contribuito ad accelerare la crisi del rublo. "La causa principale dell'indebolimento del rublo e dell'accelerazione dell'inflazione è una politica monetaria morbida. Un rublo debole complica la trasformazione strutturale dell'economia e ha un effetto negativo sul reddito reale della popolazione", ha scritto Oreshkin.

La Bcr, dal canto suo, si è difesa sostenendo che le politiche monetarie adottate negli ultimi 17 mesi hanno consentito alla Russia di rifiatare e di tenere a bada l'inflazione.

Venerdì scorso il vice governatore della Banca di Russia Alexey Zabotkin ha dichiarato in una conferenza stampa che il crollo del rublo non influirà sulla stabilità finanziaria.

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