I punti chiave
Sembrava fosse uscita dall’incubo, e invece si materializzano nuovi problemi all’orizzonte per Evergrande. Il colosso immobiliare cinese, prima delizia e ora croce dell’economia della Cina, ha fatto registrare un nuovo tonfo in Borsa. I titoli dello sviluppatore immobiliare cinese più indebitato del mondo hanno ceduto quasi il 7% (-6,98%) dopo che la sua principale controllata sul mercato domestico, Hengda Real Estate, ha riferito in una comunicazione alla Borsa di Shenzhen di non aver pagato capitale e interessi di un bond da 4 miliardi di yuan (547 milioni di dollari) in scadenza il 25 settembre.
Nuovi problemi per Evergrande
La notizia arriva dopo che Evergrande ha dichiarato domenica di non essere in grado di emettere nuovo debito a causa delle indagini in corso proprio su Hengda, alla base del crollo di lunedì del 22% delle azioni del gruppo di Shenzhen.
Il colosso cinese, schiacciato da oltre 300 miliardi di dollari di debiti, ha riferito domenica sera in un file al listino dell'ex colonia britannica che, a causa dell'indagine che coinvolge Hengda Real Estate, la principale controllata in Cina, il gruppo "non è in grado di soddisfare i requisiti per l'emissione di nuove obbligazioni nelle circostanze attuali".
Poche righe per spiegare che lo sviluppatore, in default da fine 2021, vede in pericolo ora la sua stessa esistenza (e la capacità di completare i progetti e di consegnare gli immobili), non essendo in grado di rifinanziare le sue scadenze e a danno di qualsiasi velleità di ristrutturazione dell'enorme debito.
Il nodo immobiliare cinese
L'unità di Evergrande è sotto indagine dell'autorità cinese di regolamentazione dei titoli mobiliari per la sospetta violazione della divulgazione di informazioni. A fine luglio, i debiti non pagati di Hengda Real Estate erano 277,5 miliardi di yuan (38 miliardi di dollari), con 1.931 le cause legali pendenti.
A inizio mese, Evergrande aveva riferito di aver ritardato a ottobre la decisione sul riassetto del debito offshore (32 miliardi di dollari circa) per dare ai titolari più tempo per valutare i piani. Il gruppo ha bisogno del via libera di oltre il 75% dei detentori di ciascuna classe di debito per il riordino, che offre ai creditori un paniere di opzioni per la conversione in nuove obbligazioni e strumenti legati ad azioni garantite direttamente o da quelle delle controllate quotate a Hong Kong.
Il caso Evergrande resta tuttavia la punta dell'iceberg del settore immobiliare cinese in profonda crisi, ma in passato capace di contribuire per un terzo del Pil cinese: a fine agosto, la superficie di case invendute era di 648 milioni di metri quadrati, secondo i dati dell'Ufficio nazionale di statistica. I titoli cinesi del comparto sono quelli che hanno accusato il crollo maggiore da inizio anno: le azioni degli sviluppatori sono scese in media del 7,1%, portando la perdita di capitalizzazione di Borsa a quasi 56 miliardi di dollari nel 2023.
Nel frattempo, le notizie negative si moltiplicano: China Oceanwide Holdings ha riferito che sarà liquidata da un tribunale delle Bermuda, con la sospensione "fino a un nuovo avviso" delle sue azioni dalle negoziazioni a Hong Kong.
Moody's ha messo sotto osservazione due tra i pochi sviluppatori con rating di investment grade per un possibile taglio (China Jinmao Holdings e China Vanke), nell'ambito della bocciatura del settore. Infine, lo sviluppatore China Aoyuan è crollato del 70% al ritorno agli scambi dopo 17 mesi, per le incognite sulla ristrutturazione del debito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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