Natale all'insegna dei rincari per gli automobilisti italiani, destinati a subire - in base ai calcoli del Codacons - una stangata totale da 130 milioni di euro. Colpa dei continui aggiustamenti al rialzo dei prezzi dei carburanti decisi dalle compagnie. Una vera e propria raffica proseguita anche ieri, con Eni, Esso e Tamoil che hanno ritoccato di un centesimo sia i listini della benzina, sia quelli del gasolio. E la Figisc-Confcommercio mette tutti sull'avviso: nei prossimi giorni, dichiara il presidente Maurizio Micheli, «vi sono le condizioni per una aspettativa di aumento ulteriore dei prezzi, media del mix tra i prodotti benzina e gasolio, con variazioni massime attorno a 1 cental litro in più».
Le «strette» decise dalle major riflettono l'apprezzamento del petrolio di riferimento, il Brent, salito da giovedì della scorsa settimana di 0,86 euro al barile (da 51,85 a 52,71, con una media di 52,54 nella settimana) e dal contestuale indebolimento dell'euro (media settimana a 1,0424 dollari per 1 euro contro 1,05643 della settimana precedente); inoltre, le quotazioni internazionali della benzina sono cresciute di 1,6 cent (con una media della settimana di 0,398) e quelle del diesel di 1,2 centesimi.
A conti fatti, i 12,3 milioni di italiani che si metteranno al volante tra Natale e Capodanno avranno il portafogli più leggero. «I viaggi - spiega il Codacons dovranno tenere conto dei forti rincari dei carburanti registrati negli ultimi giorni: oggi per un pieno di benzina si spendono circa 4,45 euro in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; per un pieno di diesel addirittura l'aggravio di spesa raggiunge i 6,2 euro». Questo perché i distributori di carburanti hanno applicato consistenti aumenti dei listini alla pompa: la verde costa mediamente il 6,1% in più rispetto al 23 dicembre 2015; per il gasolio i rincari sfiorano il 10% (+9,8%). «Considerato il numero di italiani in viaggio su strade e autostrade durante le feste e i rifornimenti che saranno effettuati per raggiungere le mete di villeggiatura e per i successivi rientri - aggiunge l'associazione di consumatori - , la maggiore spesa per i carburanti a carico dei cittadini raggiungerà quota 130 milioni di euro. Il governo farebbe bene ad intervenire per salvare le tasche degli automobilisti, dando prova di non pensare solo alle banche».
Resta da vedere, nelle prossime settimane, in quale direzionesi muoveranno i prezzi del greggio, che stanno ancora
beneficiando dell'intesa raggiunta dai Paesi Opec e da quelli esterni al Cartello per una riduzione produttiva. Il mancato rispetto dei tagli si tradurrebbe in un immediato crollo sui mercarti delle quotazioni del petrolio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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