Alitalia, il governo dice sì agli emiri

Lupi: "Condividiamo il piano di Etihad: siamo alla conclusione". Lunedì la lettera di intenti

Alitalia, il governo dice sì agli emiri

Con la benedizione del governo, il passaggio di Alitalia a Etihad è a portata di mano: la lettera d'intenti arriverà probabilmente lunedì. «I tempi non li decide il governo, ma Alitalia ed Etihad. Ma siamo arrivati alla conclusione. Il governo condivide il piano e aspetta la lettera di intenti».

Così il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, in visita al Salone del Mobile di Milano, fa il punto della situazione con i giornalisti dopo il suo colloquio con l'ad della compagnia emiratina, James Hogan. E soprattutto quello della vigilia con il premier Matteo Renzi, che ha impresso il definitivo colpo d'acceleratore alla trattativa. «Ieri (giovedì, ndr) James Hogan ha incontrato il presidente del Consiglio e oggi ha incontrato me - ha detto Lupi - abbiamo lavorato a lungo, due ore, per quanto di competenza del governo. Adesso Etihad dovrà formalizzare la proposta e il cda di Alitalia rispondere. Quindi, mi sembra che siamo a buon punto». Incalzato sui contenuti della proposta, Lupi si è limitato a rispondere: «Fisicamente l'ho vista, ma le lettere non sono un problema del governo. Le lettere di intenti riguardano due imprese private e gli accordi li devono fare due imprese private. Al governo interessa il piano industriale e interessa lo sviluppo che si può dare».

Ma i giornalisti insistono, a proposito dei tremila tagli di posti di lavoro che, secondo indiscrezioni, Etihad chiederebbe per garantire un investimento in Alitalia. Secca la risposta del ministro: «Tutto quello che ho letto sui giornali non è vero». E aggiunge: «Sull'occupazione confermo che c'è un progetto di sviluppo molto positivo, come avevamo impostato con i sindacati». Tutto va bene, insomma? «Adesso - ha precisato Lupi - dobbiamo convocare i sindacati, lavorare assieme una volta che arriverà il piano industriale: da questo punto di vista il governo dovrà fare la sua parte».

Molto meno loquace è stato l'ad di Etihad, James Hogan, che all'aeroporto di Fiumicino dove, nel primo pomeriggio, si è imbarcato per Londra, non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Fonti vicine al dossier indicano, comunque, in lunedì prossimo, la data più probabile per l'arrivo della lettera di intenti da Abu Dhabi.

Tanto più che, nello stesso giorno, è in programma un cda di Alitalia: all'ordine del giorno c'è proprio lo stato di avanzamento della trattativa col vettore degli Emirati arabi. Che potrebbero far recapitare direttamente sul tavolo del board la lettera che formalmente darà il via alla trattativa finale in vista della presentazione di un'offerta vincolante per l'acquisizione del 40% del capitale di Alitalia.

Secondo i rumors, infatti, Etihad sarebbe anche disponibile a investire una somma superiore a quanto finora ipotizzato: potrebbe arrivare a 550 milioni di euro per acquisire il 40% di Alitalia.

La quota massima che potrebbe avere è, infatti, il 49,9%, per non far perdere al vettore lo status di compagnia europea. La compagnia dovrebbe anche puntare a una ristrutturazione del debito con le banche creditrici per almeno 400 milioni.

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