Aeroporto e Fondazione Cr Firenze Le partite incrociate in riva all'Arno

Dubai va in pressing sullo scalo. All'Ente inizia il toto nomine

Mentre si scalda la campagna elettorale per la nuova giunta di Palazzo Vecchio, in riva all'Arno si stanno intrecciando due partite decisive per i futuri assetti di potere in città: la nomina del nuovo presidente della Fondazione Cr Firenze, lo sviluppo dell'aeroporto di Peretola con la nuova pista e le elezioni comunali.

Alla fine di maggio, dopo cinque anni, Umberto Tombari lascerà il vertice dell'ente (azionista di Banca Cr Firenze finita nel 2007 sotto il controllo di Intesa Sanpaolo). In corsa, con la maglia di «tecnico», c'è Giuseppe Morbidelli, classe 1944, docente di diritto amministrativo alla Sapienza e già presidente dell'istituto fiorentino. Un giurista esperto, difficilmente «addomesticabile». Oppure gli avversari graditi a Palazzo Vecchio: il presidente degli industriali fiorentini Luigi Salvadori (nella foto) e - di «rincorsa», ovvero se la candidatura di Salvadori non raccogliesse pieno consenso - l'ex presidente dell'Ente, Jacopo Mazzei. Che siede anche nel cda di Toscana Aeroporti ovvero la società di gestione degli scali aeroportuali di Firenze e Pisa nata nella primavera 2015 dalla fusione di AdF e Sat. Società di cui è presidente Marco Carrai, alfiere di quel che resta del «giglio magico» creato attorno all'ex sindaco ed ex premier, Matteo Renzi.

Sullo sviluppo delle infrastrutture e dello scalo fiorentino il sindaco Dario Nardella e lo stesso Salvadori (il cui mandato a capo degli industriali fiorentini scadrà a luglio) come candidati a diventare il nuovo presidente della Fondazione, stanno dedicando molto spazio. In totale sintonia.

A metà aprile dal ministero delle Infrastrutture è arrivato il decreto che autorizza lo sviluppo di Peretola con la nuova pista e il nuovo terminal. Toccherà comunque all'Enac (l'ente di controllo dell'aviazione civile), su impulso del ministro Danilo Toninelli, valutare le azioni da intraprendere, anche rispetto a un finanziamento pubblico da 150 milioni che passa in ogni caso attraverso il Contratto di programma. La posta in gioco è alta. E dallo sviluppo di Peretola dipenderanno anche le strategie future del tycoon argentino Eduardo Eurnekian che controlla Toscana Aeroporti con il 62,8% attraverso Corporacion America su cui recentemente ha investito, rilevandone il 25%, il fondo sovrano di Dubai.

«Il governo deve erogare i finanziamenti stanziati per primo. Se non accadrà potrebbero anche partire denunce», ha detto Salvadori in un'intervista lo scorso 17 maggio a un quotidiano locale.

CC

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