Alfa e Maserati trainano la produzione Fca nel semestre

Pierluigi Bonora

Torino Al giro di boa del 2017, la Fim Cisl, il sindacato con il maggior numero di iscritti in Fca, giudica positivo lo sviluppo produttivo del gruppo in Italia. Nella sua analisi semestrale, l'organizzazione guidata da Marco Bentivogli rileva come, alla fine dell'anno, Fca supererà abbondantemente il tetto di oltre 1 milione di veicoli prodotti (furgoni inclusi), quota già raggiunta nel 2016. «Una previsione - precisa il segretario nazionale, Ferdinando Uliano - che porterà effetti positivi su lavoro e redditività grazie al peso maggiore dei marchi premium. Negli ultimi quattro anni l'incremento dei volumi viaggia oltre il 70%. E assistiamo a sempre meno ammortizzatori e più occupazione». Arriva dunque dai marchi premium Alfa Romeo e Maserati, con Giulia e Stelvio, e il Suv, Levante, la spinta a Fca nei primi 6 mesi dell'anno, con un aumento della produzione del 12,9%. Le auto di fascia alta, sottolinea il sindacato, nel 2012 valevano circa il 20% dei volumi complessivi, mentre nel 2016 si sono attestate al 59%. Ma tra gennaio e giugno 2017 il 60% è già stato superato. Complessivamente, nella prima parte dell'anno, Fca ha sfornato 573.799 veicoli, 48.666 in più rispetto allo stesso semestre 2016. Merito, in gran parte, degli impianti di Cassino (più 44.367 unità tra Giulia e Stelvio) e Mirafiori (più 14.717). «Siamo di fronte al raddoppio delle produzioni sul semestre precedente», osserva Uliano.

Restano alcune incognite: l'ufficializzazione del nuovo modello (premium) per Pomigliano, in vista del previsto trasloco in Polonia della Panda, e l'altra vettura da realizzare a Mirafiori.

«Quando ci sarà qualcosa da annunciare lo faremo», ha ribadito Alfredo Altavilla, coo Emea di Fca, ieri a Torino alla celebrazione dei 60 anni delle Fiat 500. Il sindacato auspica un chiarimento su Pomigliano entro il mese.

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