Il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros Pietro, su Alitalia ieri ha ammesso: «Non abbiamo ancora visto il piano industriale, stiamo aspettando di avere una verifica e una condivisione». Intesa è il primo azionista italiano e primo creditore della compagnia (gernata, con il 49%, da Etihad). Quanto alle nuove risorse rese disponibili a dicembre, Gros Pietro ha aggiunto: «Non lo abbiamo fatto volentieri, ma era necessario per salvaguardare il nostro credito e per la salvezza della compagnia». Va ricordato che le banche - Intesa e Unicredit - rivendicano più peso e più visibilità nella governance, per condividere scelte che ormai si stanno facendo sempre più definitive.
Frattanto, il governo - che lunedì scorso ha incontrato i vertici di Alitalia, ai quali ha sollecitato la formulazione e la presentazione del piano industriale - si appresta a convocare i sindacati, con i quali non sono stati avviati discorsi proprio perché il piano della compagnia è preliminare. La riunione potrebbe tenersi lunedì prossimo, al ministero dello Sviluppo, con i ministri Carlo Calenda e Graziano Del Rio (Trasporti). L'incontro non riguarderà ufficialmente Alitalia, ma l'intero settore del trasporto aereo, sul quale peraltro la crisi della compagnia pesa in maniera determinante.
Altro tema, il funzionamento del fondo di solidarietà per il trasporto aereo finanziato da lavoratori, aziende e passeggeri, e la sua tenuta rispetto a esigenze future. Sullo sfondo, lo sciopero del 20 gennaio che, secondo i risultati della riunione, potrebbe slittare.PStef
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