«No allo spezzatino di Alitalia». È questo il messaggio emerso al termine dell'incontro tra il commissario straordinario dell'ex compagnia di bandiera, Luigi Gubitosi, e Carlo Calenda, ministro per lo Sviluppo economico straordinario. Gubitosi ha sottolineato come sia arrivato un numero «importante» di offerte, 32 in tutto, comprese quelle provenienti dalle maggiori compagnie aeree internazionali (inclusa Ehiad, attuale partner in Alitalia). Una lista tale da far ben sperare su una vendita «in blocco» dell'azienda. A chi gli chiedeva se fosse possibile una cessione della compagnia nel suo complesso, il commissario ha infatti risposto: «Assolutamente sì», precisando tuttavia che, per ora, si è trattato di una prima analisi preliminare. «Ora dobbiamo vagliare le offerte, una a una, per verificare la serietà e i requisiti di chi le ha fatte e decidere, tra il 15 e il 20 giugno, chi ammettere alla data room» ha dichiarato Gubitosi.
I commissari intanto stanno lavorando sul versante dei costi. «Lavoriamo sui contratti di leasing e su tutto il resto» ha precisato Gubitosi. L'azienda, secondo a fonti sindacali, avrebbe poi intenzione di ricorrere alla cassa integrazione straordinaria per 1.358 addetti, di cui 311, tutti del personale di terra, a zero ore. Un soluzione che trova i sindacati sul piede di guerra. «Faremo tutto il possibile per annullare la cassa integrazione straordinaria a zero ore» ha dichiarato Claudio Tarlazzi segretario generale della Uil trasporti.
«La cassa integrazione a zero ore, concentrata su alcuni settori, si tradurrebbe in esuberi veri e propri» ha evidenziato Nino Cortorillo segretario nazionale della Filt Cgil, per poi precisare che una soluzione sul tema dovrebbe arrivare tra il 16 e il 19 giugno, dopo due altri incontri tra sindacato e azienda previsti il 12 e il 13 giugno.
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