Per la prima volta la spaccatura dell'azionariato di Alitalia ieri ha avuto una conta ufficiale: all'assemblea che ha approvato (con l'87,44% dei voti) il prestito convertibile fino a 150 milioni pro-quota (scadenza 2015, tasso 8%) per dare ossigeno alle casse della compagnia, si è potuto registrare il fronte dei ribelli. Sono: Equinox di Salvatore Mancuso, Solido di Achille D'Avanzo, G&C holding di Cosimo Carbonelli D'Angelo e Gfmc di Antonio Orsero; in tutto, il 12% dei presenti. Vitrociset si è astenuta. Non hanno partecipato all'assemblea il gruppo Toto, Finanziaria di partecipazioni e investimenti del gruppo Gavio, Acqua marcia finanziaria e Fonsai.
Ora, il confronto è in calendario per lunedì prossimo, quando il cda, chiamato ad approvare i conti del 2012, si occuperà molto probabilmente anche dell'uscita dell'ad Andrea Ragnetti e di una nuova distribuzione delle deleghe.
A Parigi intanto il primo azionista è alle prese con le proprie perdite. Il numero uno della holding Air France-Klm, Jean Cyril Spinetta, ha ripetuto: «La priorità immediata per gli azionisti di Alitalia è che il gruppo superi le sue difficoltà. Poi si vedrà». Un riassetto del capitale, con il passaggio di Parigi in maggioranza, «è un tema che si chiarirà, probabilmente nel 2013».
Tutto questo mostra come la strategia di Air France sia attendista. I ruoli del resto sono molto evidenti: da una parte c'è la compagnia italiana in difficoltà, senza una chiara via d'uscita. Dall'altra c'è l'acquirente naturale il cui interesse è quello di rilevare la società al prezzo più basso possibile. Più netto ieri il direttore finanziario del gruppo franco-olandese, Philippe Calavia: nessuna «intenzione» di prendere il controllo di Alitalia, «viste le nostre priorità e i nostri mezzi, che sono limitati». «Per il momento facciamo il nostro dovere di azionisti ma le nostre priorità sono interne». Ha aggiunto che non c'è «alcun motivo di ritirarsi dall'azionariato di Alitalia». L'aplomb di queste affermazioni nasconde la strategia, tutta commerciale, di portarsela via a una cifra simbolica.
I conti di Air France-Klm, presentati ieri, non sono positivi: nel 2012 la perdita netta è stata di 1,19 miliardi di euro, dopo aver spesato la ristrutturazione con 471 milioni. Nel 2011 il rosso era stato di 809 milioni. L'andamento operativo è leggermente migliorato (330 milioni di perdita contro 353).
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