Alitalia, soci a consulto sul capitale Al via l'operazione «Mille Miglia»

Alitalia, soci a consulto sul capitale Al via l'operazione «Mille Miglia»

Il tema Alitalia arriva oggi su due tavoli: il comitato esecutivo della compagnia (dove siedono i rappresentanti dei soci insieme con presidente, i due vice e l'ad) deciderà come valorizzare il club MilleMiglia rendendolo un'azienda autonoma; mentre al Consiglio di Stato i giudici amministrativi decideranno definitivamente sulla legittimità del monopolio sulla tratta Linate-Fiumicino.
I programmi fedeltà oggi sono asset importanti per tutte le compagnie aeree. Valgono in quanto banche dati e in quanto potenziali piattaforme di e-commerce. L'estensione dell'attività dal semplice biglietto-premio al supermercato virtuale, ha reso interessante, dal punto di vista economico, scorporare questi rami d'azienda creando società controllate. È quello che si appresta a varare oggi Alitalia. L'operazione ha principalmente lo scopo di far emergere un valore oggi inespresso, per poterlo contabilizzare tra gli attivi e riequilibrare quindi le poste patrimoniali; in parole più povere, è un modo, seppur contabile, per allontanare un aumento di capitale. Alitalia non inventa nulla: l'operazione l'hanno già fatta altre compagnie, in vari continenti (Qantas, Air Canada, Jet Airways, Gol). La più recente è quella di Air Berlin, che ha creato la società Topbonus limited della quale Etihad (azionista di minoranza di Air Berlin con il 29%) ha acquistato il 70%; l'operazione ha permesso alla compagnia tedesca in crisi di incassare 184 milioni, imputati al bilancio 2012.
Lo scorporo delle MilleMiglia Alitalia secondo alcuni potrebbe valere 400 milioni. Ma la stima dev'essere affidata a un perito indipendente. I dati del club che si conoscono indicano 4,8 milioni di soci (dei quali 1 milione residenti all'estero) e 56 partner; nel bilancio Alitalia 2012 il debito corrispondente alle miglia accumulate ammonta a 30 milioni di euro, ma con il 2013 il programma è ripartito da zero, facilitando anche l'operazione straordinaria di cui stiamo parlando. Ci si chiederà: come fa quello che era un debito di 30 milioni a diventare un business stimato (presumibilmente) 400 milioni? Quello che viene valorizzato è il marchio, il portafoglio clienti, il business potenziale. E poi, ovviamente, dipende tutto dalla perizia. Per Alitalia, oltre ai benefici di bilancio, vanno segnalati quelli commerciali. Poi c'è l'aspetto di capitale: la società può essere venduta, in tutto o in parte, come ha fatto Air Berlin.
Sempre oggi il Consiglio di Stato è chiamato a decidere se il treno sulla tratta Milano-Roma sia effettivamente il concorrente dell'aereo; se cioè, come sostiene Alitalia, la competizione esista già nonostante il monopolio delle tratte tra Fiumicino e Linate creatosi dopo l'integrazione tra Alitalia e Air One. Il Tar aveva già aperto la via della concorrenza, ed era stata individuata in EasyJet la compagnia concorrente, alla quale Alitalia avrebbe dovuto lasciare 7 slot da Linate; decisione poi sospesa proprio in attesa della pronuncia di oggi (che sarà resa nota entro 10 giorni). Secondo un'indagine Ispo l'84% degli italiani vuole la concorrenza aerea tra le due città.

Un altro bel quesito è se gli slot da liberare eventualmente a Linate Alitalia riuscirà a farseli pagare, come spera l'ad Andrea Ragnetti, o se, com'è prassi, verranno restituiti all'autorità e da questa riassegnati gratuitamente.

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