Per un paio di settimane si sono parlate, confrontate, hanno messo gli occhi una sui conti dellaltra, così come conviene quando lintenzione è quella di fondersi in ununica azienda. Tutto fatto molto in fretta, anche per rispondere alle mire egemoniche di Fiat. Ieri, però, da Volkswagen è arrivato lo stop: con Porsche, niente nozze. Stile asciutto, molto tedesco, per motivare la decisione di voler interrompere «a tempo indeterminato i colloqui»: «Attualmente non cè unatmosfera costruttiva», ha spiegato una portavoce della casa automobilistica, Christine Ritz, citata dallagenzia Bloomberg. Lincontro in programma per ieri è stato annullato, ma Porsche non dispera, essendo convinta che i contatti riprenderanno.
Gli ostacoli sulla strada dellintesa non sembrano tuttavia di facile rimozione. Le principali divergenze riguarderebbero la definizione del futuro management e dellorganizzazione della nuova realtà che nascerebbe dallintegrazione dei due gruppi, ma anche, e forse soprattutto, il nodo del pesante indebitamento di Porsche, pari a 9 miliardi di euro. Secondo Der Spiegel, la casa di Stoccarda avrebbe chiesto al gruppo bancario pubblico Kfw le condizioni per ottenere un prestito da un miliardo dal governo di Berlino. Pure Bmw sembra intenzionata ad appoggiarsi alla stampella statale, anche se per ora non avrebbe formulato alcun tipo di richiesta.
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