Alleanze Vw e Porsche: stop ai colloqui di nozze

Per un paio di settimane si sono parlate, confrontate, hanno messo gli occhi una sui conti dell’altra, così come conviene quando l’intenzione è quella di fondersi in un’unica azienda. Tutto fatto molto in fretta, anche per rispondere alle mire egemoniche di Fiat. Ieri, però, da Volkswagen è arrivato lo stop: con Porsche, niente nozze. Stile asciutto, molto tedesco, per motivare la decisione di voler interrompere «a tempo indeterminato i colloqui»: «Attualmente non c’è un’atmosfera costruttiva», ha spiegato una portavoce della casa automobilistica, Christine Ritz, citata dall’agenzia Bloomberg. L’incontro in programma per ieri è stato annullato, ma Porsche non dispera, essendo convinta che i contatti riprenderanno.
Gli ostacoli sulla strada dell’intesa non sembrano tuttavia di facile rimozione. Le principali divergenze riguarderebbero la definizione del futuro management e dell’organizzazione della nuova realtà che nascerebbe dall’integrazione dei due gruppi, ma anche, e forse soprattutto, il nodo del pesante indebitamento di Porsche, pari a 9 miliardi di euro. Secondo Der Spiegel, la casa di Stoccarda avrebbe chiesto al gruppo bancario pubblico Kfw le condizioni per ottenere un prestito da un miliardo dal governo di Berlino. Pure Bmw sembra intenzionata ad appoggiarsi alla stampella statale, anche se per ora non avrebbe formulato alcun tipo di richiesta.

Porsche ha smentito inoltre le indiscrezioni di stampa secondo cui avrebbe in scadenza a maggio un credito pari a 3,3 miliardi. «Tale credito scade nel marzo 2010 e può essere prolungato di un anno», ha spiegato un portavoce per il quale la riduzione del debito per Porsche rappresenta «la massima priorità».

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