Il dado è tratto: Alstom non si tocca. Pur annacquando i toni veementi dei giorni scorsi, Parigi sbatte la porta in faccia a General Electric, con l'intenzione di spianare la strada ai tedeschi di Siemens, gli altri pretendenti della divisione energia del colosso transalpino. Presa carta e penna, il ministro dell'Economia francese, Arnaud Montebourg, ha così dato il benservito all'ad di GE, Jeff Immelt: «Allo stato attuale, noi non possiamo purtroppo sottoscrivere la proposta che avete fatto relativa alla sola acquisizione della divisione energia di Alstom».
Sul piatto, l'azienda del Connecticut, con una presenza peraltro secolare in Francia, aveva messo 10 miliardi per rilevare il ramo energia della Alstom (73% del giro d'affari), oltre ai due miliardi di liquidità in cassa. Una cifra, grossomodo, equivalente a quella stimata dai tedeschi, che vorrebbero cedere ad Alstom alcune attività ferroviarie, le locomotive e l'Ice, il treno ad alta velocità tedesco. Per il momento, però, non è ancora stata formalizzata una vera proposta.
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