Economia

Alternative al contante? Gli istituti di pagamento valgono l'1% del Pil

«Più concorrenza e minori costi per privati e famiglie», in Italia sono 58 le realtà del settore. Il 44% della spesa media mensile delle famiglie avviene attraverso banconote: 13 miliardi i biglietti circolanti per un valore di 815 miliardi di euro

Un efficiente sistema dei pagamenti può incidere positivamente fino all'1 per cento del Pil. Spingono a una maggiore concorrenza, quindi a minori costi per privati e famiglie, i nuovi istituti di pagamento, che in Italia sono 58. Si tratta degli operatori autorizzati da Bankitalia secondo la Direttiva Europea Psd (Payment Services Directive), che si affiancano a banche e a uffici postali nell'offerta di nuovi servizi e opzioni per il consumatore e per l'azienda, quali, tra gli altri, il pagamento di bollettini. Tra questi, 12 sono succursali di Istituti di pagamento esteri.
Al Nord la concentrazione maggiore con 29 Istituti presenti, 26 dei quali italiani e 3 succursali estere. In Lombardia la maggior presenza di Istituti con ben 20 società italiane e 2 estere. Nel Centro ne sono presenti 27 e vi si concentra il maggior numero a livello nazionale di succursali estere (sono infatti ben 9, tutte con sede a Roma). Il Sud completa l'elenco con 2 soli Istituti, uno in Campania e uno in Sicilia.
Se ne è parlato martedì durante la tavola rotonda «Istituti di pagamento e Imel. Profili normativi e opportunità nel mercato dei bollettini», organizzata da AIIP (Associazione italiana Istituti di pagamento e di moneta elettronica) che si è tenuta al Circolo della stampa di Milano. All'evento hanno partecipato Banca d'Italia (Servizio Supervisione sui Mercati e sul Sistema dei Pagamenti), Antitrust Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Direzione Settoriale Credito); A.I.I.P. (Comitato Direttivo e Commissione P.A), PayTipper Spa, Enel (Area Credito/Incassi Divisione Mercato Italia), Lombardia Informatica, Telecom (ufficio Administration, Finance and Control Servizi di Amministrazione), Sisal (Business Unit Digital Games and Services) con lo scopo di collaborare e comunicare all'insegna dell'interoperabilità.
Il contesto nazionale vede ancora una spesa media mensile per famiglia al 44 per cento in contanti, con 13,6 miliardi di banconote circolanti pari a 815 miliardi di euro (Fonte Ufficio studi Abi 2011). Questa invece la fotografia delle carte in Italia: 70 milioni circolanti di cui il 70 per cento attive; 47,8% carte di credito (-12% rispetto al 2010), 41,4 carte di debito e bancomat (+4,6%), 5,7% prepagate (+14,9%), 5,1% revolving (-13,8%).
Il settore dei bollettini, e più in generale dei pagamenti, merita di essere indagato proprio perché l'incremento della concorrenza non può che portare benefici all'utente. Gli operatori sono concordi: l'apertura alla concorrenza nel mercato dei pagamenti e dei bollettini ha creato un'offerta variegata e di minor costo per l'utente finale, per le aziende, per la pubblica amministrazione, per i fatturatori e per le reti commerciali. «Analizzando il processo di allargamento del mercato italiano agli Istituti di pagamento - spiega Maurizio Pimpinella, presidente AIIP - è emerso come, nonostante esso sia partito a rilento, nell'ultimo anno ci sia stato un incremento fino a qualche tempo fa impensabile.

Basti pensare - continua Pimpinella - all'incremento esponenziale negli ultimi anni del pagamento di bollettini, da parte dei cittadini attraverso operatori alternativi, come nel caso della grande distribuzione organizzata che ha visto triplicare pagamenti di bollettini per alcuni servizi: nel 2010 se ne contavano circa 550mila, nel 2011 circa un milione e 60mila e nel 2012 circa un milione e 800mila».

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