Il mercato dei salumi con quasi 1,2 miliardi di esportazioni e ricavi di 8 miliardi, ha registrato nel 2013 il terzo anno critico, con un calo del volume d'affari dell'0,5% rispetto al 2012. Per rilanciare il settore, secondo il presidente di Assica, Lisa Ferrarini (in foto), «è urgente risolvere del tutto i problemi relativi all'export dei salumi e della carne suina in tutti quei Paesi extra-Ue in cui vigono barriere tariffarie e non tariffarie. I temi dell'export, il superamento delle varie barriere e la tutela del Made in Italy devono diventare un'ossessione per il governo». «La flessione produttiva - continua la presidente - evidenzia una sostanziale capacità di tenuta del settore. Ciò che ci preoccupa è la forte erosione della redditività aziendale. Le nostre imprese soffrono la burocrazia eccessiva, i costi dell'energia, la rigidità del mercato del lavoro: tutti aspetti che comprimono gli utili e non permettono crescita e investimenti».
Assica punta poi il dito «sulla sempre più fondamentale definitiva eradicazione delle malattie veterinarie che l'associazione chiede da anni alle istituzioni e agli allevatori: la loro presenza in alcune regioni - ha spiegato Ferrarini - impedisce alle nostre aziende di esportare nei principali mercati, comportando ogni anno perdite stimate in 250 milioni». Occorre dunque «sfruttare i prossimi 18 mesi, quando tra semestre di presidenza Ue ed Expo, l'Italia avrà l'occasione unica di gestire una parte importante dell'agenda delle relazioni internazionali».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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