Oggi si riunisce il cda di Finmeccanica: sul tavolo ci sarà l'offerta della Cdp per acquisire, tramite il Fsi (Fondo strategico italiano), una quota di maggioranza di Ansaldo Energia. La Borsa ci crede -il titolo, che nella seduta ha raggiunto aumenti superiori al 7%, ha chiuso in rialzo del 2,97%- e ci credono i sindacati, che hanno revocato lo sciopero proclamato per oggi ad Ansaldo Energia, e incontreranno invece il vertice della holding guidata da Alessandro Pansa, un'ora prima dell'inizio del consiglio. «Ci verrà illustrata la proposta che dovrebbe presentare Cassa Depositi e Prestiti, di acquistare una quota rilevante del capitale della società per l'energia» afferma il segretario nazionale della Uilm Giovanni Contento, che però avverte: «A breve termine un'operazione analoga dovrà caratterizzare anche le altre due controllate da Finmeccanica nel settore civile». Cioè Ansaldo Breda e Ansaldo Sts: l'ipotesi di una soluzione unica per tutte e tre, la «Grande Ansaldo», piace molto al governo, ma non è cosi semplice, soprattutto perchè Breda perde e il Fsi può investire solo in aziende in utile. Su Energia, invece, la Cdp ha messo gli occhi da tempo: c'era già stata un'offerta minoritaria nei mesi scorsi in cordata con alcuni imprenditori genovesi, finita poi nel nulla. Ora invece il Fsi dovrebbe acquisire la gran parte del pacchetto oggi detenuto in Ansaldo da Finmeccanica (55%) e l'intera quota in mano al fondo americano First Reserve (45%). A Finmeccanica resterebbe il 10-20%.
Una soluzione dunque tutta italiana: i coreani di Doosan, che da mesi conducono una due diligence su Ansaldo Energia, di cui sono pronti a comprare il 100%, non dovrebbero entrare nella partita. Anche se non è escluso che possano farlo in un secondo tempo, assumente la veste di partner industriale.
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